CENNI STORICI
Il più antico documento che cita Zerbolò è un atto del 1259 con il quale l'abate del monastero di San Salvatore di Pavia concede a Murro Beccaria ed a suo figlio Zanone il diritto di costruire un castello ed altri edifici sui terreni da questi acquistati "sotto il nome di Groppello, oltre l'acqua detta la guada in Lomelina". Tale località prende il nome di "Zerbum Latum" (grande sterpo) ad indicare la natura "silvatica, deserta et inhabitata" del suo territorio che, prima delle grandi opere di bonifica e di canalizzazione delle acque volute dalla nobile famiglia dei Beccaria, è completamente paludoso ed incolto a causa dei continui straripamenti del Ticino. Il castello viene costruito dai Beccaria a partire dal 1259 con il duplice scopo di dare ai feudatari una decorosa residenza ed un solido baluardo difensivo in caso di possibili attacchi nemici. Viene distrutto in una delle tante guerre di quei tempi, ma è interamente riedificato verso il 1393, come si evince da un antico documento col quale i figli di Franceschino Beccaria, in qualità di fondatori del nuovo castello e delle case circostanti, chiedono che tali luoghi, menzionati con il nome di "Zerbolate", vengano sottratti alla giurisdizione di Garlasco e ricompresi sotto quella di Pavia. Il Castello viene un tempo sicuramente circondato da un fossato, appare a pianta quadrangolare e con una torre, dotata di dentellatura decorativa nella parte superiore, tipica di altre costruzioni fortificate dell'epoca viscontea (XIV secolo). L'edificio, a base scarpata, era probabilmente dotato di merlatura. Purtroppo della struttura originaria, rimangono solo la torre ed alcuni tratti dei due lati che, d'altra parte, non presentano aspetti particolarmente interessanti. Originale appare invece, per questo tipo di fortezze, la smussatura ai quattro angoli dell'edificio. Non si conosce molto di più del complesso, probabilmente facente parte della linea di opere fortificate poste a difesa della sponda destra del Ticino, del quale facevano probabilmente parte le rocche dei centri costieri, quali Borgo San Siro, Parasacco e Carbonara. Il castello, che sorge a margine della periferia a nord del paese, trasformato in edificio rurale, non presenta alcuna caratteristica atta a identificarne origini e stile, a causa dei troppi rimaneggiamenti subìti nei secoli; una recente intonacatura ha coperto anche alcuni dipinti, comunque d'età moderna, affrescati sulle pareti esterne
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2016/08/il-castello-di-martedi-23-agosto.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI