CENNI STORICI
«Il complesso è di proprietà privata ed è fruibile solo dall'esterno, tuttavia riveste un notevole interesse anche dal punto di vista paesaggistico. Il castello di Zena sorge alle falde del Monte delle Formiche sopra un rialzo di arenaria, e circondato da un bosco di querce: nacque come borgo fortificato all'interno dei possedimenti di Matilde di Canossa che nel 1078 fu ceduto al vescovo di Pisa Landolfo. Un rogito del 1127, la testimonianza più antica, parla del Castrum Genae, attorno a cui ben presto si formò un borgo. L'originaria funzione difensiva del castello è testimoniata da alcuni elementi architettonici che lo compongono, come le torri, la sala d'armi o le cisterne che lo rendevano autonomo in caso di assedio. Ma il complesso aveva anche un valore "civile" nei confronti della comunità che viveva intorno, espresso sia nella ghiacciaia sotterranea sufficiente a contenere neve pressata per molte persone, sia nei forni posti vicino alla legnaia. Nel succedersi dei numerosi proprietari, la funzione difensiva del castello fu progressivamente abbandonata in favore di quella residenziale: un nuovo accesso, più agevole di quello originario, si aprì nel XVII secolo a causa di una frana e divenne quello principale; un grande portale di accesso al cortile della torre fu costruito poco dopo; una grande sala ricca di decorazioni fu costruita sopra alla sala d'armi; furono ricavati nella torre trecentesca una loggia al piano terra e vari ambienti dotati di camino e decorati su soffitti e pareti. Alla fine del XIX secolo l'edificio versava in condizioni assai critiche e fu necessario un intervento di ristrutturazione da parte dell'allora proprietaria famiglia Sassoli De' Bianchi. È dovuta a questo restauro nello stile di Rubbiani la presenza delle merlature e dei decori in cotto. Durante la seconda guerra mondiale, il castello, sede di un commando tedesco e di una prigione, fu più volte bombardato dall'esercito alleato. Le scritte che i prigionieri di guerra incisero sui muri sono tuttora presenti al piano terreno. Un altro segno della guerra è il cunicolo scavato dagli abitanti del luogo alla base della torre angolare usato come rifugio antiaereo. Un antico sentiero raggiunge il Monte delle Formiche passando per la Torre dell'Erede, bell'edificio del XIV secolo (secondo alcuni del XIII) che faceva forse parte dello stesso sistema difensivo del castello, costituendone la vedetta. Intorno al Castello si narra una leggenda, alimentata da La fanciulla di Zena, un romanzo di Raffele Garagnani del 1876 basato sulle parole di una lapide presente nel cimitero dell'Oratorio di Santa Cristina, all'interno del complesso».
Bibliografia e Sitografia
http://www.provincia.bologna.it/ecomusei/Engine/RAServePG.php/P/293211170400/M/250911170404
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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