Voghiera (Delizia di Belriguardo o Belingardo)

CENNI STORICI

La Delizia di Belriguardo è una delle 19 prestigiose residenze (chiamate delizie) degli Este. È ubicata nel territorio di Voghiera, Strada Provinciale n. 274 e fu la prima ad essere edificata al di fuori dalla città di Ferrara, da cui Voghiera dista circa 15 km. La Delizia di Belriguardo fu voluta dal marchese Niccolò III d'Este e venne utilizzata come residenza estiva di tutta la corte estense e come villa di rappresentanza. La posa della prima pietra risale al 1435, anche se la struttura subì continue rivisitazioni ed ampliamenti nel corso degli anni, ad opera dei successivi duchi di casa d'Este. Vi soggiornò sovente Lucrezia Borgia. La particolarità della residenza estiva di Belriguardo era di presentare un ingresso stretto (quello presente ancora oggi, sotto il torrione), il primo cortile porticato su tre lati ed il secondo cortile porticato su quattro lati: è la pianta di una villa greco orientale edificata secondo il gusto tardo medievale. Tra palazzi e giardini, Belriguardo aveva una superficie complessiva di almeno quaranta ettari. Nella seconda metà del '500 nella Delizia di Belriguardo ha dimorato anche il poeta rinascimentale italiano Torquato Tasso, il quale visse diversi anni tra questa delizia estense, dove amava ritirarsi, e Ferrara, dove risiedeva la corte. Da notare che proprio in questa residenza estense è ambientata l'opera teatrale di Johann Wolfgang von Goethe chiamata, appunto, Torquato Tasso. La magnificenza della Delizia di Belriguardo subì un brusco arresto quando gli Estensi furono costretti a lasciare Ferrara nel 1598. Belriguardo fu lasciata in enfiteusi a proprietari terrieri del luogo i quali la utilizzarono principalmente come fattoria, trasformando sale affrescate dai maggiori maestri del '500 ferrarese in stalle e granai. Tutto ciò che c'era di prezioso e ormai inutile al nuovo utilizzo del complesso fu venduto. Belriguardo è giunta fino a noi malgrado progressivi crolli, riadattamenti e demolizioni grazie al fatto che venne frazionata in numerose abitazioni private. Ciò che è rimasto di Belriguardo è ancora visibile, ma la lettura del complesso originale risulta talmente compromessa da non essere quasi più individuabile. I resti dell'antica delizia ancora oggi visibili sono i seguenti: la torre al centro, dalla quale gli Estensi osservano gli spettacoli nella peschiera sottostante alimentata dall'acqua del fiume Sandalo; le sei finestre gotiche della fine del '400; la Sala della Vigna, l'unico ambiante che ha restituito qualche testimonianza dell'antico splendore.

Bibliografia e Sitografia

http://www.radiocorriere.tv/emilia_romagna/Voghiera_fe.html

Articoli di approfondimento

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XV sec.

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