Vinchiaturo (palazzo marchesale Jacampo)

CENNI STORICI

«Nel secolo XI, nel periodo Longobardo, Ugo di Molisio, Conte di Boiano, donò alla Cattedrale della sua città molti feudi tra cui quello di San Pietro presso Vinchiaturo. Vinchiaturo era dunque terra di pertinenza dei Conti del Molise: ed in questa condizione si tenne durante i periodi normanno e svevo fino al 1449. In quegli anni il paese e le sue terre furono assoggettate alla signoria dei fratelli Sanfromonte, giunti dalla Francia nella nostra nazione, alcuni secoli prima, al seguito di Carlo d'Angiò, per volontà di Alfonso I di Aragona. Vi fu allora, una sincera amicizia tra Antonello, uno dei fratelli, e Cola di Manforte, Conte di Campobasso, col quale caldeggiò l'ascesa al trono di Napoli di Giovanni d'Angiò, che fu però sconfitto nella battaglia di Troia del 1462. Fu così che Vinchiaturo, nel 1467, fu dato in feudo ad un certo Matteo Trossa cui successero nel 1550, i Senescallo di Capua. Un membro di tale famiglia, Camillo se ne disfece per la somma di 5200 ducati. L'acquirente fu Federico Longo, esponente di una famiglia venuta nel Reame con i Normanni, che ebbe conferito il titolo di Marchese nel 1626 e che detenne il feudo fino all'eversione della feudalità. È al marchese Federico Longo che si deve la costruzione del palazzo marchesale, intorno al quale si sviluppò il paese, e del Convento di Santa Lucia, dimora dei Frati Minori Osservanti. Nel Dizionario Geografico-Ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani, Bibliotecario di S.M. Ferdinando IV Re delle Due Sicilie, datato 1805 si legge: "Vinchiaturo - Terra in Contado di Molise, compresa nella Diocesi di Boiano, distante da Campobasso miglia 5. Si crede da taluni che fosse sorta dalla distruzione di altri villaggi, ch'erano un tempo nelle sue vicinanze, come io credo di essersi piuttosto accresciuto di popolazione, poiché dall'essersi ritrovati nel suo territorio molte antiche iscrizioni, monete, corniole, ed altre cose, fa credere anzi che fosse popolato il luogo prima dei suddetti villaggi. Vi si vedono alcune torri, opera dei mezzitempi, e niente altro, che indicasse poi remota antichità"».

Bibliografia e Sitografia

http://castelliere.blogspot.com/2014/06/il-castello-di-lunedi-30-giugno.html

Articoli di approfondimento

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XIX sec.

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