VILLA CASTELNUOVO (ruderi del castello di San Martino)

CENNI STORICI

«Quasi come in un gioco di parole, a Castelnuovo Nigra (precisamente nella frazione di Villa Castelnuovo) ci sono i resti dell’antichissimo castello che un tempo fu dei Conti di San Martino. Complicato nelle parole e difficile da raggiungere, in quanto distante dalle grandi mete turistiche, dimenticato e silenzioso, giace accanto alla morente ed abbandonata Villa di Costantino Nigra. Anticamente era un posto strategico e glorioso, scelto per la sua posizione sopraelevata, fu un struttura fortificata, progettata per resistere alla guerra ed a lunghi assedi. Per raggiungere gli albori di questo castello dobbiamo tornare al 1120, quando Guglielmo I di San Martino acquisì l’importante titolo di conte di San Martino e Castelnuovo. Guglielmo I era figlio di Ardizzone, un cavaliere che si distinse nelle crociate del 1096 ove ottenne grande notorietà e fortuna, non a caso lo stemma dei San Martino è uno scudo rosso, in memoria di un principe saraceno, sconfitto da Ardizzone, che appunto portava uno scudo tinto di rosso. Nel 1150 Guglielmo I amplia i possedimenti attraverso un trattato di pace con i potenti signori di Valperga. Il castello in questione però venne alla luce successivamente, per mano del figlio Gaula (anch’esso divenuto Conte). Nel 1202 acquisì il diritto alla decima da Castelnuovo, è in questo periodo che si può attestare la costruzione del castello, tra l’altro uno dei pochissimi castelli fortificati dell’Alto Canavese. Sulla collina esistevano già altri edifici, probabilmente una torre di segnalazione ed un antichissima fortificazione, alcune tracce sono ancora presenti nelle fondamenta. Il castello non era di dimensioni mastodontiche, ma era pensato, più che per la comodità e l’apparenza, per sostenere i frequenti attacchi che si subivano all’epoca. Malgrado ciò i conti di San Martino decisero di trasferirsi e di trasformare questo nuovo e fiorente castello nella loro sede principale.

Purtroppo le informazioni sono piuttosto frammentarie, è sicuro (anche se non provato) che il castello vide parecchie battaglie durante la rivolta dei turchini nel XIV secolo. In ogni caso il castello non subì particolari danni, anzi, nel corso dei secoli sono molti i miglioramenti strutturali e le modifiche; nel 1408 Umberto III (figlio secondogenito di Pietro di San Martino e Castelnuovo) divenne ufficialmente il capostipite della nuova dinastia dei San Martino di Castelnuovo. Il castello assunse un certa importanza politica sul territorio. Nel corso degli anni successivi il castello subì numerosi assedi ed attacchi. Verso la metà del ‘500 (1537 o 1552) l’esercito francese pose sotto assedio il castello, che all’epoca era affrancato dagli spagnoli (erano le guerre di Francesco I e di Carlo V), l’assedio durò 15 giorni e vide i francesi alla conquista del castello, che però in breve tempo tornò di nuovo in mano all’esercito spagnolo. La guerra, non solo provocò molti morti, ma danneggiò gravemente il castello, danni che non vennero mai veramente riparati. In parte per la poca manutenzione, ed in parte per la posizione difficile, nel 1611, il proprietario Pompeo I, si trasferì in un palazzo a Castellamonte (un paese distante pochi chilometri), perché il castello non era più agevole. Si potrebbe dire che il declino del castello iniziò proprio da qui. Ed è da qui che le informazioni scarseggiano, malgrado nei secoli successivi sia praticamente certo che il castello venne comunque affidato ai mezzadri, che continuarono a coltivare le terre intorno, è sicuro che esso continuò ad essere utilizzato fino agli albori del XX secolo, seppur in condizioni d’estremo disagio (alcune sezioni erano già crollate). ... Oggi il castello è un rimasuglio di ruderi, si notano ancora le finestre, le porte, incredibilmente sopravvive ancora l’antico passaggio, mentre nel punto centrale, fieramente, s’innalza la torre, l’ultimo rifugio in caso d’assedio, rimane ancora in piedi sorretta dai suoi potenti muri. Difficile immaginare come fosse un tempo: le sale erano molto grandi, affrescate con pregevoli decorazioni medioevali, facile immaginare la presenza d’immensi camini. Una grande scala a chiocciola costruita di mattoni e pietre collegava i vari piani dai sotterranei al sottotetto.

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_dei_Prodi_di_Villa_Castelnuovo

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