CENNI STORICI
In contrada del Fiorino i documenti del primo Cinquecento testimoniano l'esistenza di una "loggia vecchia" che corrisponde al porticato oggi inglobato nella sede della Biblioteca comunale, con colonne a pianta poligonale e capitelli a scudo. Sulle colonne e sulle ghiere degli archi corre una decorazione araldica con foglie di vite, rintracciabile anche sulle pareti della cappella della Madonna del Campanile nella chiesa della Disciplina, appartenente ad un personaggio della famiglia. Il porticato è collegato ad un corpo di fabbrica compatto che si sviluppa da sud verso nord, racchiuso in origine tra due torri, come si può vedere nel paesaggio sullo sfondo della tela di Pietro Liberi collocata nella Basilica romana minore di San Lorenzo Martire. Era questo il secondo castello dei Gambara in Verolanuova, di proprietà nel Cinquecento di Gian Francesco Gambara che lasciò il suo stemma unito a quello di sua moglie Alda Pio da Carpi sulla testata sud del grande porticato del palazzo ora sede del Comune. ... Al primo piano della torre, entro una pittoresca intelaiatura di tralci di vite che formano un fresco gazebo popolato di uccellini, spicca uno stemma Gambara-Pallavicini, delineato con uno scattante e nervoso tratto da miniatura e databile intorno al 1470. ... La sala della torre è una interpretazione nostrana della mantegnesca Camera degli Sposi del Castello di S. Giorgio di Mantova (1474) e della ancor più celebre Sala delle Asse, decorata da Leonardo da Vinci nel Castello sforzesco di Milano (1498). Il conte Brunoro II Gambara, figlio di Gian Francesco e fratello del cardinale Uberto e della poetessa Veronica, nel 1547 ordinò le prime 18 colonne in pietra di Botticino (sulle 27 totali), alte ben dieci braccia, che dovevano decorare i tre lati di un porticato ad U, addossato al castello sul lato di mattina, verso la piazza. Si intendeva costruire una sorta di quinta grandiosa ad un giardino interno, una specie di "hortus conclusus" che si completava verso la piazza con una serra per gli aranci ed i limoni. La facciata di questo nuovo palazzo era però ancora prevista a sud, verso contrada del Fiorino, mentre un altro giardino fu realizzato ad ovest della scarpa del castello, dove nel Settecento erano collocate le statue marmoree di Marte e Minerva, capolavoro del bresciano Antonio Calegari. Le due sculture si trovano oggi ai lati del cancello verso la piazza, dopo che nell'Ottocento è stato distrutto il giardino prospettico occidentale ed è stato creato un nuovo ingresso dove un tempo c'era la serra del giardino d'inverno. Solo nove delle ventisette colonne previste dal conte Brunoro II furono consegnate e sono quelle che ancora oggi fanno imponente la facciata e che ci fanno immaginare la grandiosità del progetto iniziale. All'interno del castello furono completate alcune sale voltate a botte e a crociera che vennero decorate con motivi a grottesca e con temi mitologici dal pittore Sebastiano Aragonese (celebre illustratore di iscrizioni e marmi romani) intorno al 1545-1550. ... I lavori di ristrutturazione del palazzo vennero ripresi nella seconda metà del Cinquecento da Ranuccio di Brunoro II, il fratello del cardinale Gianfrancesco, che ridimensionò in modo drastico il progetto originario. A lui si devono probabilmente la costruzione della lunga galleria sopra il porticato,con soffitto a travetti, decorati da vistosi disegni, ed il completamento del secondo ordine della facciata verso la piazza, segnato da eleganti finestre manieristiche disegnate con ogni probabilità da Giuseppe Dattaro detto il Pizzafoco. Nel Settecento, oltre al giardino che si arricchì di terrazzamenti e siepi all'italiana, con prospettive di piante e fiori e giochi d'acqua, i Gambara si dedicarono all'ampliamento degli spazi residenziali aggiungendo l'ultimo piano di coronamento - rimaneggiato anche dai Ghisi e dai Rovetta che subentratono nella proprietà nell'Ottocento - e commissionarono l'elegante decorazione tardo settecentesca del salotto e dell'alcova (ora studio del Sindaco e Sala consigliareBibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Merlino
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CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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