CENNI STORICI
Il castello di Verduno risale ai primi anni del Cinquecento. Nel 1737 fu acquistato da Carlo Luigi Caissotti, che due anni dopo ottenne il titolo di Marchese di Verduno e a Filippo Juvarra l’incarico di trasformarlo in dimora signorile. Ceduto poi agli ospedali San Giovanni e di Carità di Torino, fu acquistato nel 1838 da Carlo Alberto. Nelle tenute reali di Verduno vi erano complessivamente 57 giornate piemontesi di vigna. L'enologo del re, il generale Francesco Paolo Staglieno (che aveva una brillante carriera militare alle spalle) prese dimora a Verduno ed attuò nelle vigne e nelle cantine reali alcune delle più importanti sperimentazioni nel campo della coltivazione dei vigneti di nebbiolo per la trasformazione in Barolo. Una sua lettera del 1841, spedita all'Intendente Generale del regno, lo fa ritenere il primo enologo che abbia codificato l'invecchiamento del nobile Nebbiolo. Nel 1909 il castello fu ceduto dai Savoia alla famiglia Burlotto, che ne ha ricavato un albergo, un ristorante e le rinomate cantine. Nuto Revelli era solito villeggiare in questa struttura, nella quale riceveva amici e raccontava storie all’ombra della grande quercia, alternando le dissertazioni sulla guerra e sulla politica alle canzoni delle gemelle Nete.
Bibliografia e Sitografia
https://castelliere.blogspot.com/2010/12/il-castello-di-giovedi-9-dicembre.html
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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EPOCA
XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Buono
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