Vaprio d’Agogna (castello)

CENNI STORICI
La costruzione originaria del castello risale al XIII secolo. L'edificio venne poi distrutto nel 1358 durante una contesa fra il marchese del Monferrato e Galeazzo Visconti. Riedificato sul finire del XIV secolo passò ai Barbavara, ai Casati e alla famiglia Caccia, alla quale furono confiscati tutti i possedimenti della Camera Ducale Milanese perché l'ultimo erede, Giovanni battista, fu condannato e giustiziato per la sua cattiva condotta. Nel 1688 il castello passò a Galeazzo Visconti e la sua casata lo tenne per tutto il Settecento. Fu poi proprietà della famiglia Tagliabue che ebbe il pregio di conservarla nella struttura visibile oggi. è un edificio a tre piani, a pianta rettangolare, con muratura in ciottoli nella parte bassa e mattoni nella parte alta. Con buona approssimazione si può dire che il castello sia stato costruito verso il 1220, proprio nel bel mezzo del "castrum", allora già esistente da un bel pezzo; committenti della fortezza erano i da Momo, i futuri De Capitaneo poi Cattaneo, allora feudatari anche di Vaprio. Fu eretto, per quanto risulta, soprattutto per rafforzare la rappresentatività del loro potere sui beni locali, potere appena riconquistato dopo un difficile contendere con il vescovo di Novara e quindi per dimostrare, semmai in futuro fosse stato ancora necessario, la legittimità dei loro diritti feudali sul territorio. è stato portato a termine, così come lo si vede adesso, in tempi diversi. Prima si costruì il corpo più a sud del complesso. Doveva dare sicura dimora al valvassore incaricato di seguire in loco gli interessi del feudo. solo in seguito, probabilmente all'inizio del Trecento, si aggiunse un secondo corpo e sul finire del Quattrocento si portò alle dimensioni attuali. La casa-forte, per la sua struttura sarebbe meglio chiamarla così, nel corso dei secoli subì tante e tali alterazioni, distruzioni, ricostruzioni, modifiche e riadattamenti che oggi anche con la più attenta lettura della superficie esterna risulta impossibile quantificarle e differenziarle tra loro. Il castello passò, nel 1688, al conte Galeazzo Visconti fu Giovanni, signore di Fontaneto. Dall'Inventario fatto per la vendita si sa che loggi il castello conserva la stessa struttura di allora. Nel 1740 la fortezza, ormai non più necessaria come luogo di difesa, venne adattata a civile abitazione e occupata da inquilini. Nell'ottocento cambiò ancora proprietà e nel 1895 fu possedimento degli Acerbi, nobile famiglia milanese con grosse proprietà terriere in loco. Nel 1916 il castello fu rilevato da Enrico Baroli, un emergente della nuova economia agraria e sindaco di Vaprio: proprietario oggi è il dottor Giuseppe Marcotti di Veruno. Si dice da sempre che il castello sia in comunicazione con quello di Barengo per mezzo di una galleria. Questo collegamento sotterraneo, che piacerebbe a molti per i misteri che porterebbe con sé, purtroppo non esiste. La leggenda di questo incredibile passaggio piaceva sicuramente anche al Caccetta che lasciava correre o addirittura aiutava a diffondere per incrementare la sua fama di uomo potente, imprendibile e diabolico. Oggi il fabbricato, riconosciuto monumento nazionale, si trova in cattive condizioni per mancanza di manutenzione ed il peso dei lunghi e travagliati secoli di vita si vede tutto: se non si interviene al più presto con un restauro mirato, la sua storia finirebbe per registrare un'altra e forse definitiva distruzione.
Bibliografia e Sitografia

https://www.comune.vapriodagogna.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-sec-xii-5717-1-7917a198f78b5a7cec03d3cc083d51da

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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