Vairano Patenora (castello D’Avalos)

CENNI STORICI

Il Borgo medievale di Vairano Patenora con la sua fortezza turrita è un sistema architettonico di rara bellezza, nonostante lo stato di abbandono di alcuni settori e il discutibile "restauro" di molte strutture. Le origini sono incerte. Un documento del 936 consente di azzardare l'ipotesi dell'esistenza di un agglomerato urbano connesso o non ad un castrum erigendo o eretto. ... La prima volta che si trova menzionato il nome di Vairano è nel 745 in un diploma riportato nella storia di Montecassino. Il primo feudatario accertato erano il conte di Teano, Landolfo il Vecchio. I suoi eredi nel 1026 si spartirono poi le terre e ne derivarono i conti di Vairano e Presenzano. Un secolo dopo, nel 1138 Vairano divenne Regio Demanio della Corona Normanna. Successivamente Vairano venne occupato da Enrico VI di Svevia. Morto Enrico il feudo passo al regio demanio della corona Sveva. Agli Svevi si successero gli Angioini nel quale Vairano visse un periodo di calma e sviluppo. Giunti alle vicende della rivolta di Masaniello il movimento dilagò anche nelle province trovando come capo Domenico Colessa detto Papone. Con l'abolizione della feudalità il comune di Marzanello fu incorporato in quello di Vairano. Nel 1861, per distinguerlo da altre località aventi lo stesso nome fu aggiunto a Vairano l'appellativo di Patenora. ... Il castello è stato costruito nel secolo XI secolo da Ripandolfo VI ma non si hanno molte notizie sulla sua struttura originaria. Si può dedurre che fu molto ampio poiché ospitò contemporaneamente re Carlo I e papa Gregorio X. Solo nel XII secolo si trovano fonti certe che si riferiscono al Castrum Vayrani. L'aspetto era ben diverso dai resti attuali. C'è chi presume che fu costituito da tre torri per riuscire a resistere agli attacchi dell'abate di Montecassino e chi sostiene che fosse costituito da un unico, grosso torrione a pianta quadrata con coronamento appiombante dominante, dalla sommità del rilievo, con poche abitazioni sparse sulla pendice e circondate da una cinta muraria relativamente stretta. Nel 1193 sotto la guida del castellano Rugero di Chieti, seppe resistere all'assedio dell'esercito di Enrico VI di Svevia e di Roffredo dell'Isola. Successivamente a queste vicende il castello perse man mano importanza a favore di quello di Presenzano, considerato più strategico. Un documento del 1271 però ne prova una rivalutazione del castrum che fu racchiuso in nuove mura e fa supporre che in questo periodo la sua configurazione passò da quella di torrione isolato all'aspetto quadrilatero con torri angolari che, nonostante i vari danni subiti da terremoti, guerre e conseguenti restauri e potenziamenti, ha sostanzialmente conservato fino ad oggi.

Bibliografia e Sitografia

http://www.campaniatour.it/poi.view.php?id=247 - ...778

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PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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