Trussio (fraz. di Dolegna del Collio, castello)

CENNI STORICI

«Si trova nell'omonima località, frazione del comune di Dolegna del Collio. Ignota ne è l’origine, come pure quella dei suoi primi Signori. Si suppone che a breve distanza dell’attuale castello esistesse una torre e che questa sia sorta non distante dal posto dove sorgeva una vedetta romana. Fu costruito a mezza costa del monte Ruttars, per cui fu pure conosciuto sotto questo nome, mentre alcuni in “Trusso” fanno vivere la memoria del principe Druso. La prima notizia del maniero risale al 1257, quando fu incendiato da Mainardo conte di Gorizia, in lotta col patriarca Gregorio da Montelongo. Ed era allora suo signore Leonardo di Fratta, che si salvò scampando nell’avito castello di Fratta (nel goriziano). In seguito Ghislardo di Fratta, ne tornò in posseso lo stesso anno, garantito nei suoi diritti dal Patriarca Gregorio. Egli lo ricostruì non molto distante dal precedente. La rocca passò poi agli Spilimbergo e, Gualtierpertoldo II, la donò nel 1279 ai pronipoti Zuccola Spilimbergo, che la acquistarono con altri vari beni. Gislardo di Fratta non aveva rinunciato ai suoi diritti ma decedette intono al 1300, senza essere riuscito a farli valere. Nel 1305 Giovanni di Zuccola Spilimbergo concesse perpetua abitanza al maniero a Andemano di Villessio che poco dopo fu a contesa con i di Castello. Poi quei giurisdicenti combatterono il conte di Gorizia a fianco del patriarca. Trussio fu pure a trovarsi in mezzo alle lotte durante l’invasione in Friuli di Rodolfo IV d’Austria (1361) per cui fu assediato e conquistato dagli Udinesi nel maggio 1365. Il patriarca, affinché gli Spilimbergo, che ne erano stati i padroni, perdessero la speranza di riaverlo lo infeudò subito. Il castello, ebbe pur parte in seguito alla successione sul soglio patriarcale alla morte di Ludovico I dalla Torre (1365). Nel 1366 Corrado di Trussio fu iscritto alla cittadinanza di Cividale ed a quel nobile Consiglio la casa diede vari Provveditori. Nel 1381 Ottobono di Trussio spartì i molti beni della famiglia con il fratello Gabriele. Nel 1385 vennero chiuse nelle sue segrete alcuni villici accusati di ribellione contro il patriarca d'Alenon (1381-1387). Nel 1431 il castello fu distrutto dalle truppe ungheresi che sostenevano lo spodestato Patriarca Ludovico di Tech, in lotta con Venezia. Riedificato, venne nuovamente rovinato durante le lotte tra Venezia e l’Impero (1511). Ancora ricostruito, le odierne torri risalgono a quell’epoca, mentre l’interno è più recente. Il maniero appartenne ancora per alcuni secoli ai Spilimbergo, che vi esercitavano il giudizio per mezzo di un capitano. Ne furono investiti per l’ultima volta nel 1869. Dopo essere stato per anni una riserva di caccia, dove abbondarono lepri, fagiani. Oggi ospita in prestigioso ristorante».

Bibliografia e Sitografia

http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=6409,0,0,1,0,0

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PROVINCIA

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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