CENNI STORICI
«La Tor Cucherna o Cucherla si trova nel luogo in cui la via Caboro termina, allargandosi, ed incontra il rione di Rena. Questa torre che serviva alla difesa e faceva parte della cinta muraria di Trieste è una delle poche rimastaci dal medioevo. Il monumento ormai non è più come una volta, essendo passati molti secoli. Sulla torre sono cresciute molte piante tra cui l'edera ed alcuni arbusti di vari tipi. La torre è alta circa 10 m ed è larga circa 5 m. La parte del monumento raffigurata nella foto, rappresenta la facciata dove si trova l’entrata. La torre è di forma rettangolare con un’entrata ad arco e con delle merlature di stile guelfo. Il materiale utilizzato per costruire questa torre è pietra. La torre rappresentata ci trasmette la sensazione di essere ritornati nel medioevo nel bel mezzo d’una battaglia. Questa sensazione, ci viene comunicata dalla torre stessa, che un tempo serviva per controllare se arrivavano dei nemici, e dalla pietra grezza utilizzata per costruirla. La Tor Cucherna fu costruita nel XV secolo per difendersi, e rimase in uso fino al 1700 d. C.; dopo di che venne utilizzata come un caseggiato a tre piani. Il monumento oggi ha funzione di ristorante e di bar. Il paesaggio dove il monumento è stato inserito non è cambiato molto poiché è rimasto sempre ricco di vegetazione. La forma del monumento è rettangolare. La torre ha delle merlature di stile guelfo, chiaro simbolo delle adesioni al programma del papa. Possiamo farci un’idea della torre da alcune stampe dell’epoca che raffigurano strutture simili. Erano edifici piuttosto semplici, realizzati in pietra su due piani, detti solai o battagliere, dove stavano le guardie con le balestre. Quando nel 1700 d. C. le mura medievali furono abbattute, la Tor Cucherna venne modificata e trasformata in un caseggiato a tre piani. La sua scoperta si deve ad Antonio Tribel, uno storico triestino, che nel 1884 si mise ad osservare con attenzione la muratura del caseggiato e quelle strane e strette aperture: le feritoie. Il caseggiato fu allora distrutto per riportare alla luce la torre. La parte superiore con la merlatura è stata rifatta: per questo appare diversa, in mattoni rossi, mentre l’originale è in arenaria, la pietra locale. Ad ogni tocco del campanile di San Giusto, le sentinelle che stavano a guardia delle torri e delle mura dovevano dare conferma, gridando di essere sveglie e vigili. Il nome della torre è d’accatto: la vera torre Cucherna o Cucherla si trovava infatti nel punto più elevato del colle, ed è scomparsa quando fu costruita la torre federiciana. La torre Cucherna attuale, dunque, potrebbe identificarsi con una torre Zinisa che, con la Cucherna e la Cella, fu restaurata nel 1461 da Mastro Nicolò de Pari, oppure con la torre dei Corvi. Non su questa torre, dunque, ma su quella che ne portava legittimamente il nome, nel 1404 d.C. furono impiccati Nicolò Uriz e Domenico Scarpio, colpevoli di aver congiurato in favore di Venezia».
Bibliografia e Sitografia
http://www.dante.trieste.it/mediadante/anno05_06/ts_medioevale.htm
Articoli di approfondimento
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XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
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