Trieste (borgo, mura, porte)

CENNI STORICI

«...Nel 948, nel documento di donazine della città al vescovo da parte del re Lotario II, Tergeste viene descritta come una città circondata da mura con torri, porte e posterule. Di queste mura non conosciamo nè la forma nè l'estensione, che doveva ipoteticamente ricalcar quella romana. Con l'emancipazione dal potere temporale dei vescovi (1253) e il consolidarsi dell'autonomia comunale, si venne a definire un tessuto urbano compatto e addensato in isolati irregolari e strade strette e mistilinee, all'interno di una cerchia di mura il cui perimetro ritagliava un'area urbana dall'andamento triangolare isoscele, con il vetice sul colle di san Giusto e la base sul mare e il porto. Sul colle vi era probabilmente una rocca , in corrispondenza dell'attuale Castello, e fin dal VI secolo una basilica e la sede del vescovo. Un'area non edificata divideva questa zona, destinata dal potere politico-militare e religioso, dalla città vera e propria che si sviluppava nella parte bassa ed era suddivisa in quartieri. La vita comunale si svolgeva in prossimità del porto dove furono eretti i palazzo dell'amministrazione civica e giuridica, mentre in apposita piazza si svolgeva il mercato. Le mura erano in corsi più o meno regolari di pietra grezza e alti nove passi veneti (circa 15,5 metri), larghe sette piedi alla base (circa due metri e mezzo) e cinque al sommo (1,75 metri); erano coronate da merlatura guelfa per proteggere i balestrieri e le ronde; il lato interno era scandito da archi ogivali che reggevano ballatoi e camminamenti. Nel Trecento le mura dovevano essere dotate di almeno 12 torri (i documenti antichi ricordano una ventina di nomi, ma spesso una stessa torre ebbe più nomi) e 5 porte principali: Donota, Riborgo, Cavana, San Michele e San Lorenzo. Ognuna aveva due chiavi, affidate a due cittadini, eletti espressamente per tale compito. Gruppi di soldati dovevano tenerle pulite, prive di immondizie e valide, restaurandone eventuali manchevolezze, per un tratto rigidamente stabilito dagli statuti civici, pena forti multe.

II Trecento e la prima metà del Quattrocento: la dedizione all'Austria. Dalla metà del XIII secolo la città di Trieste fu favorita dallo sviluppo delle attività commerciali, benchè sempre ristrette ai prodotti locali quali il sale, il vino e l'olio. Politicamente indipendente, doveva mantenere un rapporto di ossequioso rispetto verso la più potente repubblica Veneta, alla quale tributava omaggi, spesso però mal sopportati. In ripetute occasioni si ribellò, ma con catastrofiche conseguenze venne ogni volta costretta con le armi a riporgere onori ufficiali al vessillo di san Marco e a pagare pesanti tributi. Per ben due volte Venezia (nel 1285 e nel 1291) le impose la demolizione di parte delle mura sul lato mare, e gli Statuti del 1320 e 1330 ancora ne sollecitavano la ricostruzione. Il periodo di tolleranza-sopportazione venne bruscamente interrotto dall'assedio e saccheggio nel 1368-69, con cui Venezia prese possesso della città, iniziandovi un'opera di potenziamento delle difese. Sul colle, nel 1371, i veneziani eressero un castello e un secondo venne progettato e realizzato, forse nel 1377 il cosiddetto Castello Marina. Ambedue, indesiderati simboli di oppressione, vennero demoliti già nel 1381, quando la serenissima perdette l controllo della città in seguito all'assedio e al crudele saccheggio operato dai genovesi, alleati del Patriarca di Aquileia. Trieste, stretta tra gli interessi della Repubblica veneta, del Patriarcato d'Aquileia e della Casa d'Austria, nel 1382 sceglierà la spontanea dedizione a quest'ultima potenza, che ne ripristinerà gli statuti e reintegrerà la vita comunale, ma sostituirà il podestà con un Capitano di nomina del Duca d'Austria. Questa svolta garantirà alla città, nella prima metà del Quattrocento, una vita moderatamente tranquilla e quella protezione in grado di assicurarle lo sviluppo dei commerci. Nel 1419 il duca Ernesto ordinò che venissero rifatte le muraglie ove richiedeva il bisogno e che fossero fortificate le porte: ingiunzione che testimonia quanto le mura dovessero essere mal ridotte dopo i ripetuti attacchi, subiti soprattutto dalla parte del mare. Dopo la prosperità della prima metà del Quattrocento, improvvisa giunge la rovina. la seconda metà del secolo è caratterizzata infatti da eventi funesti che fecero registrare una profonda depressione economica dovuta al blocco di tutti i commerci don Trieste, imposto da Venezia. ...».

Bibliografia e Sitografia

http://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?t=2318

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XII sec.

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