Tramonti di Sopra (castello)

CENNI STORICI

«A Tramonti di Sopra, non distante dal villaggio alpino, recentemente è stato rintracciato un sito castellano molto importante. Nella borgata una delle strade più importanti era identificata con il toponimo di castello, ma non era ben chiaro dove potesse trovarsi questa struttura e, soprattutto, se negli anni l'antico maniero era andato perduto a causa di qualche distruzione. Negli anni '80 Carlo Guido Mor aveva rintracciato un documento medioevale che si riferiva a questo enigmatico castello, ma nessuno si curò di indagare ulteriormente sulla sua localizzazione e sulla sua consistenza, tanto che nella serie di volumi sui castelli friulani curata da Tito Miotti non c'è nessun riferimento alla fortificazione tramontina. Nel 2003 una ricerca sulla microtoponomastica del catasto napoleonico del 1808 della Valle del Meduna ha permesso di individuare a quali mappali veniva attribuito il termine castello. In questo modo si sono potuti riscontrare sul sito i segni di un'antica struttura fortificata relativamente eccentrica rispetto al centro abitato della Villa di Sopra. Sul bordo sud-orientale dell'ampio terrazzo della "taviella" del paese, in corrispondenza di una profonda incisione in roccia determinata dal millenario lavoro delle acquea del Viellia, sono stati rinvenuti alcuni resti di strutture che possono essere ricondotte ad un insediamento Antico o Altomedioevale. Si tratta di un castello precedente al periodo della feudalizzazione della Patria del Friuli (XI secolo) caratterizzato da tecniche costruttive molto semplici e lontane dalla cultura del muro legato con al calce.

Sul luogo i segni più evidenti sono i resti, in parte interrati, di un ampio fossato e del parallelo argine difensivo. Infatti questa zona è chiamata anche la "Fous" per la profonda forra del torrente che garantiva la naturale difesa del castello su tre lati. Per i costruttori era stato sufficiente costruire le difese sul solo lato occidentale separando con opere artificiali la grande piana ghiaiosa della "Taviella" dall'ultima propaggine rocciosa della stessa. La difesa era probabilmente costruita con un setto di legna e terra, una sorta di grande cassone ligneo riempito con il terreno recuperato dalle operazioni di scavo nel fossato. Questa linea difensiva si attestava su un piccolo rilievo roccioso probabilmente difeso con strutture lignee. All'interno del recinto veniva protetto uno spazio abbastanza ampio da poter accogliere le cose più preziose del villaggio, le persone, i raccolti e gli animali. Questo maniero non si trasformò mai in una residenza feudale perché la riorganizzazione territoriale di età patriarcale fece perdere importanza al passo Rest rispetto alle altre vie commerciali per la Germania. La valle dei Tramonti rimase in possesso ad un importante ente ecclesiastico, il vescovo di Concordia, che si limitò a fortificare l'imboccatura della vallata con la costruzione del castello di Meduno. Il semplice maniero tramontino non fu più ristrutturato e degradò in modo rapido. Oggi queste semplici forme sono un patrimonio importantissimo perché, pure nella leggerezza dei segni, testimoniano un'arte della guerra precedente alla riscoperta delle fortificazioni in pietra e calce. A Tramonti è possibile percepire come erano fatti gli antichi castelli in legno e terra prima che in età Bassomedioevale si procedesse alla loro ricostruzione in muratura. Proprio per questo motivo questo sito archeologico è singolare e merita di essere studiato dagli archeologi».

Bibliografia e Sitografia

http://www.protramontidisopra.it/cosa-vedere/150-il-castello-di-tramonti-di-sopra (a cura di Moreno Baccichet)

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