Tradate (castello Pustella Melzi)

CENNI STORICI

«Il castello Pusterla Melzi è posto su un’altura che si innalza a est di Tradate, sopra la valle dell’Olona, e si presenta attualmente nella veste di palazzo signorile di epoca secentesca che poco ha conservato della sua storia medievale e rinascimentale. L’unico residuo delle antiche funzioni difensive della struttura medievale è rintracciabile nella porzione di mura esterne ancora visibile da via Melzi. Nella parte settentrionale del palazzo è conservata una serie di dipinti che rendono omaggio alle personalità di spicco del casato dei Pusterla a partire dal XII secolo. La galleria di ritratti risale alla fine del XVII secolo, ed è opera dei pittori varesini Salvatore e Francesco Maria Bianchi da Velate e Federico Bianchi. Un’ulteriore testimonianza della storia antica della dimora principale dei Pusterla di Tradate si può rinvenire nella chiesa di Santa Maria in Castello. Integrata nel complesso di edifici dell’antico castello, la chiesa risale alla metà del XIV secolo ma fu sottoposta alla fine dell’Ottocento, su iniziativa di Barbara Melzi, a importanti lavori di recupero e a un restauro di gusto neogotico. Al suo interno è conservato il monumento funebre di Tommaso Pusterla, un’arca marmorea utilizzata come pala d’altare che fu realizzata da maestri campionesi alla fine del XIV secolo. Fra i palazzi di Tradate riconducibili alla proprietà dei Pusterla, è degna di nota la villa Sopranzi Stroppa, che occupa un’altura a breve distanza dal castello. Il palazzo fu ricostruito nell’Ottocento dall’architetto Giuseppe Jappelli per conto dei Sopranzi, probabilmente mantenendo l’impianto di un antico castello dei Pusterla. L’edificio attuale, sede di una scuola media privata, è stato rinnovato ulteriormente nel corso del Novecento e ha conservato scarse tracce delle forme neogotiche ottocentesche.

La storia di Tradate e del suo castello è stata legata a lungo alle vicende della famiglia Pusterla, casata nobiliare milanese la cui presenza in Tradate e nel territorio dell’Olona è attestata fin dal XIII secolo. L’edificazione di un castello, che probabilmente sostituì un antico forte medievale nella posizione più elevata del borgo, e della contigua chiesa di Santa Maria in Castello, ricavata dalla ristrutturazione di una cappella preesistente, si collocano intorno alla metà del Trecento e si devono alle figure di Guglielmo Pusterla, arcivescovo di Milano, e del nipote Tommaso, vescovo di Brescia. Nel tempo i Pusterla radicarono la propria presenza in Tradate dotandosi di diverse abitazioni nobiliari che ancora oggi recano le insegne del casato, ma la storia dei possedimenti dei Pusterla a Tradate è condizionata dai prolungati contrasti che li opposero alla famiglia dei Castiglioni e dai rapporti conflittuali che essi intrattennero con i Visconti di Milano. Tensioni che esposero le proprietà di Tradate a ripetute confische, rimaneggiamenti e rifacimenti, tali per cui lo stesso castello, nel corso del Seicento, fu ricostruito pressoché integralmente. L’influenza dei Pusterla su Tradate si prolungò comunque fino agli inizi dell’Ottocento, quando il casato si esaurì e i beni dei Pusterla passarono alla famiglia Melzi. Verso la fine del secolo, Barbara Melzi, ultima erede dei nuovi proprietari, dispose la donazione della proprietà del castello di Tradate all’ordine delle Suore Canossiane. Negli anni Sessanta del Novecento l’istituto religioso ha deciso l’abbattimento della parte meridionale del palazzo secentesco a causa del suo cattivo stato di conservazione».

 

 

Bibliografia e Sitografia

http://www.castellidelducato.eu/struttura.php?id=53

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