Torri in Sabina (castello di Rocchettine o rocca Guidonesca)

CENNI STORICI

Nel cuore della Sabina si trovano le fortezze gemelle di Rocchette e Rocchettine, nei pressi dei comuni di Montebuono, Vacone e Torri in Sabina, a pochi chilometri dal confine con l'Umbria. Le fortezze sovrastano la gola del fiume Laia, affluente del Torrente Imelle che, a sua volta, confluisce nel Tevere. Non si hanno notizie precise sui fondatori di queste due rocche e sulle famiglie alle quali appartennero prima di passare alla giurisdizione del comune di Torri in Sabina. Rocchettine ha una storia più recente: la costruzione delle mura e del fortilizio sono contemporanee a quella della vicina Rocchette (XIII secolo d.C.). Anticamente erano chiamate Rocca Guidonesca (Rocchettine) e Rocca Bertalda (Rocchette) ed il loro scopo era quello di sorvegliare e difendere l'arteria di comunicazione tra Rieti e la valle del Tevere. Le due rocche furono, inizialmente, possedimenti del vescovo della Sabina per poi passare sotto il dominio diretto della Chiesa. Alla fine del XVI secolo furono occupate dalla famiglia Savelli che le tenne per un lungo periodo di tempo. Agli inizi del '500, unitamente ad altre torri, erano feudo degli Orsini che le tennero fin quando non si estinse il casato. Nel 1728, quindi, passarono alla Camera Apostolica. All'epoca Rocchettine era già abbandonata. Con il tempo Rocchette finisce per decadere da centro fortificato a centro rurale, mentre Rocchettine mantiene pressoché inalterate le fortificazioni originarie pur nell'abbandono totale. Dopo un periodo di oblio, si arriva al novembre 1817, quando, a seguito della riorganizzazione della Sabina, il cardinal Consalvi, con un decreto, assegna al comune di Torri in Sabina il territorio in cui sorgono Rocchette e Rocchettine. Attorno alle mura di Rocchettine è possibile tuttora individuare i resti di alcune case relative all'abitato che vi sorse dopo la decadenza della fortezza. Una di queste case sembra risalire alla fine del XVII secolo e la buona fattura della costruzione ha portato gli studiosi a ritenere che fosse abitata da una famiglia abbiente. La fortezza presenta una grande torre circolare, sul lato sud, probabilmente edificata durante il periodo di dominazione da parte dei Savelli, periodo al quale risalgono le modifiche apportate alle mura (mensole e feritoie a scopo difensivo). Nel lato nord, invece, si nota una torre a base quadrata, risalente alla prima fase di edificazione della fortezza, inglobata successivamente nella nuova cinta muraria. Vicino al complesso fortificato si trova la chiesa di San Lorenzo, trasformata completamente in seguito ai lavori di ricostruzione eseguiti nel corso del '700. Escludendo la chiesa, tutto il complesso fortificato è stato edificato ricorrendo a materiali reperiti in loco, come la pietra calcarea.

Bibliografia e Sitografia

http://itinera.myblog.it/archive/2011/10/03/rocchette-e-rocchettine.html

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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