CENNI STORICI
Primi padroni del luogo furono i signori di Stuerda, che nel 1190 circa lo vendettero ad Oberto dei Pelletta astigiani, pervenuti, come i Malabaila, allo status nobiliare attraverso la ricchezza accumulata con l’attività di mercanti e banchieri. Queste due casate si spartirono per secoli il possesso del feudo di Torre Valgorrera, in condominio o in alternanza con altre famiglie aristocratiche (Costa, Provana, Roero Trotti di Revello, Tana, Isnardi, Parella, Canaveri), tra cui i Benso di Cavour, che già compaiono come comproprietari nella prima metà del Seicento. E vi rimarranno, con qualche interruzione, fino al 1818, quando il marchese Michele Giuseppe decide di vendere le terre e la propria parte di castello; suo figlio Camillo, il grande artefice dell’unità d’Italia, aveva otto anni. Nel 1833 acquistarono l’intera tenuta i fratelli Nigra, banchieri, i quali fecero restaurare la torretta ottagonale conferendo al maniero quell’aspetto di elegante dimora gentilizia che, pur attraverso i successivi passaggi di proprietà, ha comunque mantenuto fino ad oggi, accompagnando gli automobilisti in transito sulla strada di Isolabella. Ma basta superare il cancello ed avviarsi verso il ponte di accesso per ritrovare intatto il fascino del tempo, che si è fermato davanti alla facciata della massiccia fortezza medievale, non visibile dalla via pubblica. L’edificio risale probabilmente al secolo XIII: è infatti già menzionato in un atto di vendita dai Pelletta ai Malabaila del 1299, conservato tra i più antichi documenti nell’archivio comunale.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI