CENNI STORICI
Il complesso monumentale Torre Caracciolo nasce nel XV sec. sulle colline dei Camaldoli, tra la città di Napoli e Marano, per volontà di Ferrante I d'Aragona, re di Napoli dal 1458 al 1494. Costruito per essere adibito a residenza temporanea durante le giornate di caccia nei boschi circostanti, il maniero sfrutta il clima mite e la formidabile vista che spazia dalla penisola sorrentina al golfo di Gaeta. Pur non avendo notizie del coinvolgimento del castello in eventi bellici, si riscontra nell'impianto planimetrico l'intento di creare un presidio stabile di difesa del territorio che, in forma di casa-fortezza, fosse capace di resistere ad un eventuale attacco per un lasso di tempo breve ma tale da permettere l'arrivo di aiuto da presidi vicini quali i castelli Scilla e Monteleone, che insieme ad Aversa ospitavano guarnigioni; ancora bisogna tener conto della vicinanza alla città di Napoli e al castello di Baia. Con la caduta degli Aragonesi e l'avvento del Vicereame spagnolo (1504), Torre Caracciolo divenne proprietà privata della nobile famiglia Ricca, baroni di Ampollosa, con i quali il complesso fu adibito ad austera residenza di campagna. Dopo una lunga e travagliata successione, nell'anno 1700, la Torre ed i suoi territori furono acquisiti al patrimonio della famiglia Capace Piscicelli la quale si adoperò in numerosi restauri senza mai intaccare l'originaria struttura. Al 1860 seguirono anni di incuria sino al 1935, quando la proprietà fu acquistata dal conte Ambrogino Caracciolo di Torchiarolo, dal quale deriva l'attuale denominazione. Nell'ultimo periodo bellico la Torre tornò alla sua originaria vocazione ospitando la sede del comando tedesco, che la utilizzò come punto d'avvistamento temendo uno sbarco degli Alleati sul litoraneo domizio; ma nell'attesa, i militari non ebbero eccessiva cura del luogo che li accoglieva. Il complesso occupa una superficie di circa 2.400 mq che si sviluppa attorno ad un vasto cortile rettangolare e risulta essere composto dalla torre costituente il mastio, da due corpi di fabbrica, di cui il primo ha sviluppo planimetrico a "L" e cinge il cortile a sud e ad ovest, mentre il secondo, a pianta quasi rettangolare, lo chiude a nord. Immancabile la cappella gentilizia a pianta quadrata impreziosita da un altare in marmo grigio. La torre costituente il mastio si eleva per tre livelli fuori terra, presenta una pianta rettangolare, interrotta da torrette in corrispondenza degli spigoli, ed è attualmente a copertura piana. La muratura perimetrale del mastio si innalza a scarpa sino all'estradosso del primo impalcato proseguendo, poi, verso il piano di copertura in perfetta verticalità. Le torrette, invece, presentano solo pareti a piombo. Parte dei materiali da costruzione utilizzati provengono dai vicinissimi Campi Flegrei, ma è interessante sottolineare che la maggior parte del tufo giallo adoperato è stato cavato direttamente in loco.Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_CaraccioloArticoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI