Toppo (fraz. di Travesio, resti del castello)

CENNI STORICI

«Fortilizio forse già edificato in epoca longobarda, ma una bolla di Urbano III del 1186 ne documenta la certa esistenza. Nel 1188 Ursino da Toppo ricopre la carica di “dapifero” presso Gotofredo, patriarca d’Aquileia. Fu acquistato dalla famiglia Ragogna nel 1220 e il ramo dei Pinzano-Ragogna si trasferisce assumendone il nome. Purtroppo nel 1348 un terremoto danneggia il castello e muoiono alcuni membri della famiglia. Con l'avvento della Serenissima, nel 1426 la Repubblica di Venezia vende la quarta parte della giurisdizione dei Toppo ai Conti di Porcia e il motivo resta ancora sconosciuto. Un documento risalente al 1567 lo descrive come “castello rovinato…”, in abbandono, i cui materiali sono messi in vendita. I Toppo infatti hanno trasferito la loro residenza nella casa più in basso e vicina al paese. Verso la fine del ‘700 la famiglia Toppo è a Udine e incarica i Colossis di Meduno delle esazioni serbando i poteri. Nel 19° secolo la famiglia Toppo si estingue con Francesco: i suoi beni, e quelli della moglie Wassermann, sono donati al Comune di Udine (Udine era provincia anche per la pedemontana pordenonese fino agli anni ’60). Il castello è delimitato da due cinte murarie tuttora visibili di cui, la più vecchia è quella più interna ed è alta più di 15 metri. All’interno della stessa un’abbondante vegetazione impediva di riconoscere l’unico muro superstite del mastio dell’altezza di circa 10 metri e la vicina abitazione sui cui muri perimetrali si potevano ancora individuare i timpani che sorreggevano la copertura, alcune finestre, due sedi di caminetti, mensole di sostegno delle banchine dei solai».

 

Bibliografia e Sitografia

http://www.ecomuseolisaganis.it/it/c/2skanj3/castello_di_toppo.html

Articoli di approfondimento

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XIII sec.

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