CENNI STORICI
«In epoca medievale Tolve è un borgo fortificato, sormontato da un castello a tre torri – l’attuale stemma del paese –, e circondato da un fossato che lo difende dagli attacchi nemici. È citata in un documento del 1001, contenente la richiesta avanzata da Tricarico al catepano bizantino Selenziano perché ristabilisca i confini violati dai tolvesi: in tale periodo, infatti, il paese si trova sulla linea di confine fra domini bizantini e domini longobardi. Dagli Aragonesi viene concessa ai Pignatelli. Nel 1583 Tolve chiede ed ottiene di passare al Regio Demanio, cioè alle dirette dipendenze della Corona senza l’intermediazione del barone. Riscattatasi dal giogo feudale, Tolve è una delle poche cittadine demaniali dell’Udienza di Basilicata rimaste tali sino all’eversione della feudalità. Nel 1799 i contadini invadono le terre ed appoggiano l’iniziativa del nuovo sindaco, il giacobino Oronzo Albanese, il quale pianta l’albero della libertà e accorre a Potenza per cercare di porre argine alla reazione. Fino al XVI secolo Tolve mantiene il caratteristico aspetto di centro fortificato con sviluppo urbanistico concentrato intorno alle mura di cinta della città, con la chiesa di S. Nicola e due baluardi fortificati: a nord-est il castello arroccato sul colle e ad ovest il monastero di S. Pietro. L’edificazione successiva è avvenuta ancora intorno alle mura, ma soprattutto nell’area orientale, tra la chiesa di S. Nicola ed il castello, mantenendo inalterati i percorsi che dalla collina si snodano verso i varchi delle mura. A partire dalla seconda metà del XVI secolo si ebbe una fervente attività edilizia dovuta a vari fattori come l’aumento demografico, i gravi danni provocati dal terremoto del 1561, i nuovi assetti politici. L’esigenza di costruire dimore padronali, case gentilizie e palazzi all’interno delle mura modifica l’originaria destinazione delle abitazioni, mentre all’esterno della cinta muraria si viene formando il primo nucleo abitativo del Casale dove trovano sistemazione i vecchi abitanti e i contadini. L’attività di rinnovamento edilizio all’interno delle mura si conclude nel 1638 con la costruzione delle nuove carceri e degli alloggi per il contingente militare e per la Corte di giustizia.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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SITO UFFICIALE
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