Tivoli (borgo, case-torri)

CENNI STORICI

Le torri difensive e case-torri, spesso addossate le une alle altre e comunicanti all’interno, di cui è disseminato il territorio tiburtino, assolvevano alla duplice funzione di difesa e di ostentazione di una elevata condizione sociale. Nacquero nel X Secolo con le consorterie, associazioni a base familiare per la tutela di interessi comuni, compreso appunto quello difensivo e solo alle famiglie dei nobili o militi era riconosciuto il privilegio di possederle. Vennero collocate in punti strategici della città in un periodo cui la città di Tivoli era soggetta a continue e violente invasioni barbariche. La case-torri venivano posizionate sulla base dell’asse di allineamento dei campanili delle chiese. Il primo è costituito dall'allineamento dei campanili di Santa Maria Maggiore, di San Pietro alla Carità, dello stesso duomo ed infine della torre di Santa Caterina. Sempre verso il campanile della cattedrale converge il secondo asse primario, dominante il lato est, composto dall'allineamento di San Biagio e di San Michele. Singolarmente, in posizione ortogonale rispetto ai due assi principali, ne esistono altri due secondari, il primo verso sud-ovest, in allineamento con il campanile di San Silvestro, il secondo verso est con il campanile scomparso di San Valerio. Tutto ciò era frutto di un ordine prestabilito, tipico della cultura medievale e degli effetti estetici che essa si prefiggeva e faceva riferimento ad aspetti simbolici: la cattedrale è posizionata a nord e, come la stella polare diviene riferimento per i naviganti, così il duomo è guida per i fedeli. Il campanile, inoltre, gioca un ruolo determinante anche come punto focale verso il quale converge naturalmente lo sguardo sia attraverso una percezione graduale sia in seguito all'apparizione improvvisa. Così come non è casuale, naturale e spontanea l'ubicazione dei conventi principali: Sant'Arcangelo delle Domenicane, San Biagio dei Domenicani e San Francesco, in quanto "i diversi ordini, sia pure in reciproca concorrenza, agiscono non isolatamente, ma di comune accordo, almeno per quanto si riferisce alla collocazione nella città e alla spartizione delle risorse". Ed inoltre "è interesse del Comune e anche del vescovo evitare squilibri che potrebbero risolversi nella formazione di un nuovo polo monumentale contrapposto a quello Vescovile e a quello Comunale" (E. Guidoni). Infatti nell'assetto urbano di Tivoli i tre conventi sono posizionati nelle parti estreme dell'abitato, ai vertici di un triangolo che ha per baricentro il fulcro del potere comunale, con il suo palazzo arengario e la torre. La costruzione delle case-torri si concentra entro il perimetro delle mura del X secolo, dove si possono distinguere cinque sistemi che controllavano le principali vie di accesso ed i vari versanti del colle. Nel rione Castrovetere se ne presenta una quantità esigua, dovuta alla sua naturale posizione geomorfologica, circoscritta dalle rupi scoscese e dal fossato artificiale sormontato dall'attuale Ponte di San Martino, controllato dall'alta torre di Guardia. Infatti la naturale struttura difensiva della "cittadella" fu sfruttata già in epoca protostorica con l'acropoli ed in epoca romana con i templi di Ercole Vincitore, di Vesta ed altri. Il secondo sistema dominava il versante Nord e si attestava lungo la direttrice di via del Colle e della zona del Riserraglio. Aveva come caposaldo la torre di Santa Caterina, che assumeva la doppia funzione difensiva di avvistamento e religiosa. La torre era posizionata nella punta estrema della città a nord, nelle immediate vicinanze della porta delle mura, con la possibilità di controllare anche la zona ovest della vallata. Le trasformazioni edilizie dei secoli XIV-XVIII, la costruzione degli ingombranti edifici industriali della fine dell'800 e primi del '900 nella zona del Riserraglio e le distruzioni della seconda guerra mondiale non permettono una immediata riconoscibilità delle case-torri esistenti in quest'area. Il terzo sistema può individuarsi nel rione San Paolo, e in particolare nella zona del Seminario, dove si conservano 1e case-torri più imponenti per la loro altezza e più possenti per la loro robustezza, grazie anche all'utilizzo di materiali calcarei più resistenti. Il quarto sistema era situato nella parte interna della città, nella zona di Via dei Selci (con case-torri di grandezza inferiore) e verso la zona centrale dell'episcopio (cattedrale di San Lorenzo), più rada di case-torri. In questo caso, essendo ubicate nella parte più interna della città, non dominavano un vero e proprio versante esterno, ma il loro controllo si limitava esclusivamente alle vie. L'ultimo sistema può essere individuato nella parte sud, da Piazza Palatina a Vicolo dei Ferri e a Via Mauro Macera per richiudersi in Via Postera verso il Duomo. L'andamento semicircolare era quasi parallelo alle mura, scandite in questo settore da torri di guardia nei pressi delle porte. Anche in questo caso le casetorri venivano erette lungo i più importanti u assi stradali. Campanili e case-torri dunque, due emergenze che si confrontano e si contrastano nel loro contenuto intrinseco, i primi a simboleggiare il divino, il senso religioso; le seconde il potere terreno, la supremazia civile. Entrambi costituiscono, insieme all'edilizia conventuale, i cardini e l'essenza dell'arte di costruire le città nel Medioevo. Come le emergenze religiose incarnano gli aspetti simbolici e regolano quindi l'estetica e la forma globale, così quelle civili definiscono a loro volta gli ordini funzionali e pratici che sovrintendono gli assetti urbanistici degli isolati. Due realtà urbane che hanno espresso, sinergicamente, l'idea di progetto della città medievale di Tivoli.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.