Teolo (resti di Rocca Pendice o castello di Speronella)

CENNI STORICI

La Rocca Pendice rappresenta una meta di notevole interesse storico e geologico. La natura alpestre del luogo si deve alle forti spinte del magma che perforando la crosta terrestre, provocò il sollevarsi del caratteristico dicco trachitico (m. 320). Sulla cima si trovano i ruderi della rocca medievale, fortezza che non fu mai espugnata, uno dei pochi castelli europei eretti per volontà di uomini liberi, i cosiddetti "comitati". Ceduta dal vescovo di Padova nel 1161 al Barbarossa, fu fortificata ulteriormente dal conte Pagano, legato all'imperatore. Qui, egli avrebbe rinchiuso la giovane Speronella dei Delesmanini, della quale si impadronì la leggenda trasformandola in eroina della libertà comunale contro il vicario dell'imperatore, che fu poi cacciato. Con l'avvento della Serenissima Repubblica di Venezia (1405) la rocca fu trasformata in prigione di stato. Divenne poi luogo di villeggiatura della famiglia Orologio che vi costruì (1605) una casa ed una cappella, iniziata da Gaspare Orologio che morì precipitando dalla rupe» - «I ruderi del Castello di Speronella sono situati sulla sommità di Rocca Pendice in località Teolo, ad un'altezza di circa 300 mt s.l.m. in posizione dominante rispetto ai vicini colli e alle vallate sottostanti. Si tratta del fortilizio che più a lungo mantenne la sua funzione militare sui Colli Euganei. Lo si può raggiungere imboccando la strada per Castelnuovo, percorrendo un sentiero che parte dal sesto tornante e che conduce ai ruderi attraverso un suggestivo percorso nel bosco. Non si conoscono esattamente le origini del castello, i primi documenti che ne attestano la presenza indicano che nel XI secolo spettava al vescovo di Padova, il quale dovette cederlo all'imperatore Federico Barbarossa nel 1161, che a sua volta fu costretto a restituirlo al vescovo padovano nel 1177. Durante questa fase di lotte tra potere ecclesiastico e imperiale, si colloca la leggenda di Speronella, che narra la storia di una fanciulla chiamata Speronella Dalesmanini, la quale fu rapita e rinchiusa nel castello del monte Pendice dal vicario imperiale Pagano, che si era invaghito di lei. Il popolo padovano, incitato dal padre e dal fidanzato della ragazza, mise in atto una sommossa liberandola e sconfiggendo l'oppressore di Padova. In realtà le leggende che parlano di Speronella sono diverse e non tutte hanno un lieto fine, per questo motivo attorno al luogo nel corso dei secoli si è creato un alone di mistero. Nel 1320 venne attaccato dalle truppe veronesi di Cangrande della Scala, ma riuscì a resistere all'assedio confermando la sua fama di fortezza inespugnabile. Nel Trecento fu consegnata dal vescovo Idelbrandino Conti ai Carraresi che la utilizzarono come prigione fino al 1405, quando avvenne l'occupazione dei Veneziani che mise fine alle sue funzioni militari. Passato di proprietà alla famiglia patrizia degli Orologio, il castello venne trasformato in casa di villeggiatura, finché non venne abbandonato definitivamente.

Bibliografia e Sitografia

http://www.comune.teolo.pd.it/rocca_pendice.asp?lingua=ita - http://www.collieuganei.it/castelli/ruderi-castello-speronella/

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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