Teglio (palazzo Besta)

CENNI STORICI

«Il palazzo Besta sorge su uno splendido pianoro che si affaccia sulla valle e sulle Alpi Orobie. È tra le più belle dimore lombarde cinquecentesche, testimonianza valtellinese di un’epoca protesa alla ricerca del bello. Venne costruito intorno alla metà del ‘400, per volere di Azzo I Besta, inglobando edifici già esistenti. La data 1539 incisa sulla vera del pozzo del cortile potrebbe essere riferita al compimento dei lavori di costruzione. Azzo II completò l’edificio voluto dal padre e vi tenne una piccola corte, dove anche grazie alla moglie Agnese Quadrio, donna colta e raffinata, convenivano artisti, letterati e filosofi. Alla sua ideazione e al completamento dell’apparato decorativo, pare, partecipasse anche Andrea Guicciardi, patrigno di Azzo II, uomo di cultura e Rettore dell’Università di Pavia nel 1498. Il Palazzo rimase dei Besta e dei loro eredi fino al 1726 quando divenne proprietà del console di giustizia Pietro Morelli che apportò alcune modifiche interne come la costruzione delle due stue verso la valle. La proprietà fu in seguito frazionata tra le famiglie Parravicini e Juvalta, per essere poi smembrata a fine '800 tra diverse famiglie di contadini che si installarono nell'edificio e lo adattarono ad abitazione, stalla e fienile. Da incuria e abbandono fu salvato nel 1911 da Luigi Perrone e Luca Beltrami che lo fecero acquistare dallo Stato Italiano. Interventi di restauro iniziati nel 1912 terminarono nel 1927.

L'edificio dalle linee classiche presenta una facciata scandita da un fregio in graffito e un bel portale marmoreo cinquecentesco. Le finestre di dimensioni variabili, con artistiche inferriate, sono sormontate da timpani triangolari, al centro dei quali sono dipinti tondi con profili di uomini illustri. Nelle lunette del sottogronda sono affrescati gli stemmi di alcune importanti famiglie telline. Il Palazzo ha tre piani fuori terra che si articolano attorno ad un cortile quadrato, vero cuore della casa, con due ordini di logge. Le pareti del cortile interno sono interamente affrescate. Una fascia decorata a grottesche e medaglioni con i ritratti di personaggi abbigliati all'antica, in cui molti vogliono riconoscere i ritratti dei Besta, separa i primi due piani. Sul muro del secondo piano sono dipinte a monocromo storie dall'Eneide. Il primo piano è costituito da un susseguirsi di ricche sale: dal salone d’onore, decorato con scene tratte dall’Orlando Furioso, alla sala da pranzo, alla sala “della Creazione” e alle tipiche stue valtellinesi. Le stanze del secondo piano, pur presentando apparati decorativi interessanti rilevano, nelle dimensioni contenute, la loro funzione originaria, limitata probabilmente alla vita privata della famiglia. Il palazzo è attualmente destinato a museo e al pianterreno ospita l'Antiquarium tellinum, che raccoglie al suo interno testimonianze dell'arte preistorica valtellinese».

Bibliografia e Sitografia

http://www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it/Page/t02/view_html?idp=90

Articoli di approfondimento

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XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

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