TEANA (centro storico, palazzo baronale dei Lecce)

CENNI STORICI

«Il centro urbano esisteva al tempo dei Longobardi, i quali vi costruirono una fortezza e vi istituirono un Gastaldato. ... È probabile che Teana rivestisse un ruolo di una certa importanza nel Latiniano; vi furono eretti da Beniamino due monasteri (S. Basilio e S. Filippo) dipendenti dal grande monastero di Carbone. Nella seconda metà del XI sec. Teana rientrava nella vasta contea di Chiaromonte ed apparteneva alla diocesi latina di Acerenza; alla fine del XII sec. divenne feudo dei Sanseverino di Bisignano ai quali restò confermata fino al 1343, quando Eufrasia la portò in dote a Giacomo di Missanello. Nel 1267 contava 400 abitanti, 954 abitanti nel 1521 e nel 1561 toccava il massimo storico di 2604 abitanti, dopo di che iniziava un netto decremento demografico a causa di carestie, epidemie (nel 1562), peste nera (1576, 1656) e terremoti (nel 1561, 1584, 1592) tanto da raggiungere il minimo storico di 306 abitanti nel 1669. Al 1683 risale la relazione che il perito D'Urso fece per incarico del marchese Domenico I Missanello: nel centro di Teana esistevano 4 chiese e 6 cappelle, il castello era adibito a carcere; la situazione economica dei contadini era drammatica. I Missanello, pur se residenti a Napoli, per mezzo di un governatore controllavano il paese ed esercitavano il potere seguendo la consuetudine feudale con prepotenze e vessazioni di ogni genere. Nel 1690 parte della popolazione di Teana, stanca di sopportare i soprusi del marchese, preferì rifugiarsi nelle confinanti terre del principe di Bisignano, dove fondò il nuovo borgo di Fardella. Nel 1693 un grande incendio danneggiò gravemente numerosi edifici, tra cui il castello le cui pietre furono utilizzate per le nuove costruzioni. Dopo più di quattro secoli di appartenenza alla casata dei Missanello, nel 1770 Teana passò ai Donnaperna di Senise» - «Il centro storico è di struttura medioevale ed è situato nella zona intorno al castello, del quale è rimasto ben poco. Nelle vie lunghe e strette, con case a primo piano, di gusto raffinato pur nella semplicità contadina, si notano vari palazzi gentilizi, tra cui l’antico palazzo baronale della famiglia Lecce [ha pianta rettangolare e finestre con cornici superiori aggettanti]. In Via Domenico Breglia il cesellato portale settecentesco in pietra locale del Palazzo Chiurazzi è un’opera artigianale di grande prestigio».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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