Strassoldo di sopra (fraz. di Cervignano del Friuli, castello)

CENNI STORICI

«Il Castello di Strassoldo di Sopra, come l’adiacente maniero di Sotto, è incastonato nel cuore di un borgo medievale ed è circondato da un parco secolare, solcato da cristallini corsi di risorgiva. Si tratta di un cosiddetto "castello d’acqua" ed è uno dei pochissimi in Europa ad appartenere ancora alla stessa famiglia che lo fece edificare più di mille anni fa: i conti di Strassoldo. Per raggiungere il corpo principale del maniero si passa l’antica Porta Cistigna e si percorre il Borgo Vecchio. Sulla destra ci sono le "case degli armigeri" e la "Vicinia", che nel medioevo era il centro amministrativo e giudiziario del complesso. Alla fine del percorso si passa sotto un grazioso cavalcavia che collega la chiesa di S. Nicolò (un tempo cappella privata della famiglia) al corpo principale del maniero, un’elegante costruzione allungata appoggiata a un’antichissima torre ottoniana. Posti a semicerchio dietro alla chiesa ci sono una serie di edifici un tempo ad uso agricolo ed amministrativo: le scuderie, le case degli artigiani, i granai e la cancelleria. Poco più in là, una bellissima pileria del riso e, superato un ponticello, si arriva nell’area del Castello di Sotto. Gli interni sono ancora ricchi di mobili antichi e ritratti di antenati e l’atmosfera è quella di un luogo dove la storia non si è mai interrotta. Ritrovamenti archeologici testimoniano come il territorio fosse popolato già dalla fine del Paleolitico Superiore. Resti di costruzioni romane e qualche reperto longobardo fanno pensare ad una continuità d’insediamenti. La prossimità dell’importante strada romana Julia Augusta rende plausibile questa ipotesi. Un antico documento indica che già nel 565 esisteva in questo luogo un maniero detto "dalle due torri" e pare che fu costruito con i ruderi di Aquileia, distrutta dagli Unni. I due castelli attuali si svilupparono successivamente attorno alle due delle torri originarie. Il complesso fu danneggiato molte volte e gli assalti delle truppe del patriarca Filippo d’Alençon e quelle dell’imperatore Massimiliano nel 1509 e nel 1513 lasciarono le loro tracce, ma i manieri furono prontamente restaurati.

Feudatari liberi, gli Strassoldo traevano le loro investiture direttamente dagli Imperatori, prima della nascita del potere temporale dei patriarchi d’Aquileia (1077). La genealogia dei Signori, successivamente Baroni ed infine Conti (del Sacro Romano Impero) Strassoldo è ricca di personaggi illustri. Recinto crociato col Barbarossa cadde fra la Cilicia e l’Armenia, Artuico, uno dei principali esponenti dei Feudatari Liberi, fu Prefetto Generale del Friuli per Federico II di Svezia, Federico ambasciatore di Massimiliano I in Turchia e Polonia, Panfilo Nunzio Apostolico Arcivescovo di Ragusa, Governatore di Roma, Giovanni condottiero, armò una galea con la quale partecipò alla battaglia di Lepanto, Rizzardo eroico capitano arciducale di Gradisca durante la guerra conto i veneziani (1615-1617), Raimondo Principe arcivescovo di Eichstatt in Baviera e molti altri. In epoca più recente, si ricorda Michele di Strassoldo, viceré del Lombardo-Veneto e poi della Stiria. Il castello ha ospitato molti personaggi importanti. La visita dell’imperatore Federico IV nel 1489 è la dimostrazione dell’importanza della famiglia. Nel 1593 i provveditori della Serenissima si riunirono qui per firmare l’atto per la costruzione della vicina fortezza di Palmanova. Molti anche i rappresentanti della corte imperiale austriaca che soggiornarono nel castello, come il feldmaresciallo Radetzky, che sposò la contessina Francesca Romana Strassoldo nella cappella del maniero ed il feldmaresciallo, barone Kuhn von Kuhnenfeld, Consigliere e Ministro di Guerra dell’imperatore Francesco Giuseppe e Cancelliere dell’Ordine di Maria Teresa, la cui figlia sposò Giulio Cesare Strassoldo. In quest’atmosfera ricca d’antiche memorie aleggiano molte leggende. La prima vuole che il nome abbia tratto origine da Rambaldo di Strassau, valoroso comandante del generale romano Flavio Ezio, che combatté contro Attila quando costui distrusse Aquileia, mentre una più romantica, che trae origine da un fatto vero accaduto nel IV sec. e diede l’avvio a feroci lotti tra feudatari liberi e ministeriali, narra che la bellissima Ginevra Strassoldo fu rapita dal pretendente Federico di Cucagna, subito dopo le sue nozze con Odorico di Villalta e che si trasformò in pietra per resistere al pretendente, tornando in vita solamente quando l’amato sposo la trovò e la baciò, dopo mille peripezie».

Bibliografia e Sitografia

http://www.castellodistrassoldo.it/html/castello.html#page_informazioni e ss.

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PROVINCIA

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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