Spilimbergo (Palazzo di Sopra)

CENNI STORICI

«I primi documenti che attestano l'esistenza del Palazzo di Sopra risalgono agli inizi dei 1300, quando a Fulcherio venne assegnata la "cerchia" di Valbruna, in seguito a una divisione patrimoniale, con il compito di costruivi un "castrum" e un fossato. Nel maggio del 1499 un concordato permise a Paolo (figlio di Odorico di Spilimbergo) e ai nipoti, di ampliare e migliorare l'edificio esistente. Sta di fatto che il Palazzo venne completamente ristrutturato: da edificio medievale, venne creata una villa cinquecentesca, che si rifaceva ai modelli dettati dal gusto veneziano con ampie sale dai soffitti molto alti e finestroni luminosi. La notorietà di questo Palazzo è legata al fatto che ospitò la sede dell'Accademia Parteniana tra il 1538 e il 1541, istituzione sostenuta da Adriano di Spilimbergo e diretta da Bernardino Partenio. Nelle ampie sale della villa gli studenti studiavano il latino, il greco e l’ebraico. La vita dell'Accademia fu molto breve e non sopravvisse molto tempo dopo la morte di Adriano di Spilimbergo. Il possesso della villa e la zona circostante rimase ai conti fino al 1920, anno in cui la proprietà venne rilevata dalla famiglia Ciriani. Dopo successivi passaggi di proprietà e diverse funzioni svolte dal palazzo (residenza signorile, stabilimento bacologico e ricovero per l'esercito), lo stesso è stato acquistato dal Comune di Spilimbergo che, in seguito a un articolato restauro, lo ha adibito a propria sede nel 2002. L'attuale aspetto del palazzo è riconducibile a una serie di interventi effettuati tra Cinquecento e Seicento: questi portarono alla realizzazione dello scalone e della trifora sulla facciata; in seguito vennero eseguiti altri lavori di restauro d'importanza minore. Dopo il terremoto del 1976 però, il palazzo, che aveva conosciuto momenti di splendore, venne abbandonato. Solo nell'ultimo decennio si recuperò l'interesse per il palazzo, e, in seguito all'acquisto della proprietà da parte del Comune, iniziarono gli ultimi restauri. La facciata del palazzo conserva l’originaria decorazione, che si rifà a temi mitologici, storici e floreali, conferendo all’edificio una certa maestosità ed eleganza. All’interno la maggioranza delle opere artistiche è stata perduta, ma ciò che è giunto testimonia la ricchezza e il gusto rinascimentale. Il restauro interno ha portato alla luce, in due stanze al piano terreno, gli stucchi dell'artista friulano Giovanni Battista Piccin, realizzati con maestria attorno al 1776. Altri elementi decorativi testimoni della ricchezza dei palazzo sono le eleganti specchiere, le grandi cornici ovali e con il restauro sono stati rimessi a nuovo i pavimenti a terrazzo in stile veneziano. Ciò che rende ancora più ricco questo luogo è il panorama che si gode: si può infatti ammirare il letto dei Tagliamento e il territorio circostante fino ai monti della Carnia. Il Palazzo si inserisce nella caratteristica Valbruna, borgo basso medioevale dai tipici caseggiati popolari, vicoli stretti, portici e cortiletti interni».

Bibliografia e Sitografia

http://www.prospilimbergo.org/palazzo.php

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.