CENNI STORICI
Le prime notizie sul castello si hanno attorno all'anno Mille. Soggetto al controllo degli arcivescovi di Ravenna, nel 970 viene concesso in feudo a Rodolfo conte di Rimini.
Nel corso del XII secolo, con l'ascesa al potere dei Malatesta, di parte Guelfa, anche il castello di Sorrivoli come la maggior parte dei territori circostanti viene a trovarsi sotto il controllo di questa potente famiglia, e più precisamente dei Malatesta ramo di Sogliano.
Soggetto in questo periodo all'episcopato di Cesena, nel 1290 viene riattribuito all'arcivescovado di Ravenna.
Certo è che nel 1371, all'epoca del censimento effettuato dal cardinale Anglico Sorrivoli, risultava possedimento della Chiesa Ravennate e contava "40 focolari".
Infeudato nel XV secolo ai Roverella di Cesena rimase sotto il controllo di questa famiglia fino all'estinzione della casata, per passare poi agli Allocatelli Fabbri e dopo la seconda guerra mondiale alla prebenda parrocchiale.
All'esterno delle mura sono ancora visibili e ben corservate le due porte di accesso al nucleo storico. Oggi si accede alla rocca anche transitando per una scalinata che parte dalla strada principale e conduce direttamente all'ingresso del castello.
La rocca, ancora intatta nelle sue strutture esterne e nel mastio, sorge sulla sponda sinistra del fiume Rubicone, nella zona collinare che segna il confine tra la provincia di Cesena e quella di Rimini.
Ospita oggi la parrocchia, l’Associazione Culturale di Sorrivoli e l’Università della Pace, ed è teatro di numerose iniziative, fra cui il Festival Internazionale dei Burattini (alla fine di agosto).
Imponente e ben conservato, vi si possono rilevare tutti i caratteri tipici delle strutture feudali. Di forma rettangolare, con ai lati quattro bastioni quadrati vi si accede dalla strada principale del paese, attraverso una scalinata che conduce all'antico ingresso della rocca sopravanzato un piccolo ponte in muratura che ha sostituito l’originale ponte levatoio.
Da notare sopra l'ingresso a volta i fori da ponte, a testimonianza della presenza del cennato ponte levatoio.
Superato il breve voltone d'ingresso si esce nella corte interna e sulla sinistra si nota immediatamente la possente ed alta torre quadrata. Dall'ampia corte interna è possibile ammirare il vasto panorama di colline e coltivi circostanti.
I locali del castello come detto ospitano circoli culturali e ricreativi; numerosi i rimaneggiamenti effettuati negli anni, di particolare interesse i sotterranei, un tempo probabilmente utilizzati come scuderie, con cameroni a volta ancora oggi visitabili.
Visitabile esternamente, così come libero è l'accesso alla cortile e interna, per visitare i locali interni e i sotterranei occorre chiedere il permesso ai gestori del circolo ACLI o dell'associazione culturale.
Bibliografia e Sitografia
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Articoli di approfondimento
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XI sec.
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