CENNI STORICI
«Collocata sulla vetta piramidale naturale del Monte San Casto che domina la città, la rocca è posizionata a 500 metri di altezza e si raggiunge facilmente da vari percorsi pedestri. Dell’antico castello dei Volsci, situato in posizione strategica, facilmente difendibile e difficilmente attaccabile, quasi al confine tra la Marsica ed il Lazio, si conservano le massicce mura perimetrali ed alcuni torrioni romani e medievali oltre a molti ruderi accatastati dopo la Rivoluzione Napoletana del 1799. Dapprima dominio volsco, poi romano, longobardo, papale, borbonico, durante il periodo ducale vide le schiere armate dei Cantelmi, dei Della Rovere e dei Boncompagni contro i conquistatori stranieri. La gran parte della città volsca IV-V secolo a.C. centro fortificato dominato da un'acropoli, si trovava sul colle tra la piana dove scorre il Liri ed il castello, cioè sul piano dove ora sorge la chiesa della Madonna delle Grazie. L'acropoli era collegata all'abitato da una stradina in salita difficile e tortuosa. L'agglomerato in collina fu abbandonato gradualmente per le mutate condizioni politiche e con la definitiva conquista romana cominciò il trasferimento a valle da parte degli abitanti. La rocca nella sua attuale sistemazione fu realizzata nel XVI secolo dall' architetto orobico Evangelista Carrara di Bergamo, per l’esattezza nel 1520. Nel perimetro murario di forma pressoché rettangolare della roccaforte, secolare sentinella della città, possiamo ammirare sei torri, di cui quattro angolari. Le due meridionali, più recenti sono a base quadrata, quelle settentrionali sono una a base circolare e l’altra poligonale. Le rimanenti due sono a metà delle cortine lunghe e chiudono il quadrilatero del mastio. Nell'interno si trova un grande cortile con cisterna, utilissimo rifugio in caso di attacco nemico, il mastio per l'avvistamento e la piccola cappella votiva dedicata ai Santi Casto e Cassio con un antico affresco. Nei suoi sotterranei restano tracce del preesistente castello romano (l'arx sorana è citata da Tito Livio), poi medievale al tempo di Federico II e Carlo d'Angiò che lo restaurarono. Esso faceva parte di un complesso di fortificazioni di cui sono testimonianza i ruderi delle due torri semicircolari di avvistamento che si incontrano nel salire al castello. Una seconda linea difensiva inglobò, nel secolo XV, la Torre aragonese presso la cattedrale di Santa Maria. Nel secolo scorso, per la simbolica cifra di 140 lire, la roccaforte e la circostante area del Monte "Santi Casto e Cassio", furono cedute dal demanio al comune di Sora. Ai giorni nostri, negli anni Cinquanta, il propugnacolo è stato restaurato. Il 3 aprile di ogni anno vi si tiene la manifestazione sportiva San Casto Bike (gara ciclistica aperta agli amanti della mountain bike)».
Bibliografia e Sitografia
http://castelliere.blogspot.it/2011/08/i-castelli-delle-vacanze-6.html
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