Soleto (palazzi)

CENNI STORICI

«La visita di Soleto non può non iniziare dal suo centro antico (La Gorà) dove le viuzze si tagliano ad angolo retto sopra un’area quadrata vasta poco più di 6 ettari e delimitata dalla circonvallazione Raimondello Orsini. Tra le sue strade, case gentilizie quatto cinquecentesche coesistono a rari elementi tardo gotici, portali e palazzi barocchi che danno memorie di quello che fu un esemplare contesto urbanistico. Frequenti, infatti, i preziosi particolari custoditi da una decorazione, un fregio, un architrave, un’iscrizione o uno stemma, testimonianza della presenza di importanti famiglie (Calò, Tafuri, Miccoli, Viva, Pinnella, Carrozzini, Arcudi, Roncella, Attanasi). In via Francesco Arcudi, il palazzetto, erroneamente attribuito all'antica famiglia sacerdotale italo-greca degli Arcudi, ma certamente dei Calò è costituito da un piano basso di linea cinquecentesca e da una struttura superiore barocca nella quale si possono chiaramente notare due finestre balustrate molto eleganti. Su tale struttura sono facilmente individuabili lo stemma della famiglia Carrozzini nel piano di sopra. Nelle vicinanze di Palazzo Calò, si può notare un palazzo dalla semplice facciata al sommo della quale vi sono una serie di mensoloni isolati e slegati che dovettero costituire certamente i sostegni del lungo balcone d’angolo del piano superiore ormai inesistente. Tra via Regina Elena e via XX Settembre si può ammirare palazzo Le Castelle che ha un grazioso portale seicentesco sormontato da uno stemma con castello a tre torri e le lettere L e C. Struttura decisamente più solida ed imponente è il Palazzo Viva, la cui decorazione dello spigolo, che fronteggia il trivio Regina Elena, XX Settembre, e Ospedale Carrozzini, raffigura due putti che sostengono un asse biruote tra due mascheroni. Su di essi uno scudo contenente una fenice che arde sul fuoco e una legenda che riporta:“EX ROGO REVIVAM”. Apprezzabile anche il cornicione e alcuni suoi particolari.

In via XX Settembre si può ammirare una casa cinquecentesca il cui portale da in un atrio dove spazi linee architettura sono dosati con maestria. In via Salomi siamo attratti da un portone con triplice cornice al di sopra del quale una splendida finestra che presenta alla base del davanzale un leone dalla cui bocca dipartono due ramoscelli che sostengono altrettanti piatti di pomi (Palazzo Rizzo). Anche gli stipiti sono decorati con motivi floreali e culminano in un frontone anch’esso riccamente decorato. In via Vittorio Veneto si può scorgere un bel atrio e sempre nella medesima via si può notare una finestra riccamente ornata sul cui fronte è incisa un’iscrizione che potrebbe essere “UMILITAS ET SAPIENTIA”(Palazzo Blanco). In via Orsini si scorge il portale dell’omonimo palazzo. L’accesso da viale Raimondello Orsini al Centro storico può avvenire anche da porta S. Vito, porta muraria situata ad est, nonché unica sopravvissuta delle antiche cinta murarie del paese, in antichità quattro: S. Vito a est, S. Antonio a nord, S. Gaetano a ovest e S. Paolo a sud. L’ampiezza della base ci fa immaginare lo spessore delle antiche mura, che cingevano il paese probabilmente già nel 1269, anche se ufficialmente si fa risalire la loro costruzione attorno al 1334. L’arco che la compone è sovrastato da una statuetta settecentesca, che non è quella di S. Vito, probabilmente rovinata dall’incuria del tempo o da un fulmine, ma quella di una Madonnina che nella mano sinistra, forse reggeva il sole, simbolo di Soleto. Ai piedi della Madonna, un leone dalla criniera fluente e con le zampe rivolte in alto, totalmente estraneo per proporzioni e simbologia al gruppo scultoreo; infatti S. Vito, nell’iconografia ufficiale, ha ai suoi piedi un cane. I materiali edilizi utilizzati per la statuetta della Madonnina sono più recenti rispetto a quelli della porta stessa. Il monumento più bello e rappresentativo di Soleto è la Guglia che il conte Raimondello del Balzo Orsini fece erigere nel 1397 - “niente di uguale v’era nel Salento, e niente di più ardito, simbolico, intrigante e misterioso che principe avesse potuto immaginare e artista eseguire”».

Bibliografia e Sitografia

http://www.trovasalento.it/comuni/soleto/palazzi_e_monumenti/index.htm

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XVI sec.

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