Soffumbergo a Campeglio (fraz. di Faedis, resti del castello)

CENNI STORICI

«Si trova nella località di Soffumbergo a Campeglio, frazione del Comune di Faedis. Probabilmente venne costruito al posto di un castelliere romano. Si ritiene che fosse molto antico, poiché alcuni studiosi lo dicono provvisto di torri "alla longobarda". Fu anche chiamato «Balcone» per la magnifica vista che da esso si gode. Il toponimo Soffumbergo deriva dal tedesco Scharfenberg che significa monte aguzzo o rocca aguzza. Il castello, la cui costruzione risale al XI secolo, venne abbandonato nel XV secolo. Fu scelto come residenza estiva dal patriarca Bertoldo di Andechs, dei duchi di Merania (1218-1251), grande amico dell'imperatore Federico II di Germania. Ma anche altri suoi successori vi soggiornarono (così Bertrando di San Genesio e Marquardo di Randeck), fu tanto fortificato ed abbellito da essere denominato "la perla del Patriarcato". Vi si batté pure moneta. In questo maniero vigeva il feudo di abitanza e nel '200 e '300 vi abitavano i signori di Soffumbergo che godevano di molti feudi. Nel 1275 ottennero un'importante riconferma. Questi signori parteciparono all'uccisione del patriarca Bertrando nel giugno 1350. Il 24 maggio 1352 il patriarca Nicolò di Lussemburgo, nella sua repressione contro coloro che avevano ucciso il beato Bertrando, prese per se il castello di Soffumbergo, senza più infeudarlo, impiccò Enrico che aveva pendenze con la giustizia per altri delitti commessi ancora dal 1345, e cacciò dal castello i consorti di Enrico. In seguito Soffumbergo passò ai Cividalesi che poi lo consegnarono al patriarca Filippo d'Alençon (1381-1387). Venuta in Friuli la Serenissima (1420) questa permise che lo si abbattesse nel 1441 da parte dei Cividalesi. Il castello non fu mai più ricostruito. Il complesso castellano conserva i restii delle torri del recinto, la domus residenziale e la cappella castellana. In seguito ad alcuni saggi archeologici condotti nel 1993 sono strati recuperati numerosi frammenti di ceramica da mensa e da fuoco, con interessanti morivi decorativi, oggetti in bronzo, cuspidi di frecce, elementi di armature risalenti ai secoli XIII-XIV. Accesso: dalla strada di Campeglio che porta a Raschiacco, parte una comoda strada che conduce al castello».

Bibliografia e Sitografia

http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=11714,0,0,1,0,0

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CITTÀ

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EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

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