Smerillo (resti del castello, porta Nord)

CENNI STORICI

Non si sa con sicurezza l’origine del Castello di Smerillo; alcuni pensano che sia nato al tempo dei romani, in quanto nel suo territorio sono state trovate numerose monete romane. Ma i primi documenti scritti arrivati fino a noi sono datati intorno al 1100 e riguardano soprattutto le vicende del casato che governò il castello. I signori di Smerillo discendevano dal conte Alberto (il più antico rappresentante del casato dei signori di Smerillo di cui si ha notizia), che alla fine del 1100 risulta livellario dell’abbazia sabina di Santa Maria di Farfa di Santa Vittoria in Matenano, ragion per cui pagava ai monaci un canone annuo per il Castello di Smerillo. I signori di Smerillo erano imparentati con il casato che dominava il castello di Montepassillo (Comunanza); inoltre possedevano la giurisdizione su un ampio territorio diviso attualmente tra i comuni di Comunanza, Amandola, Monte Monaco, Monte Fortino. Alla fine del 1200 la crisi economica che aveva colpito i signori di Smerillo costrinse a vendere le loro quote del territorio al Comune di Fermo, in cambio dell’esenzione al pagamento delle imposte sui beni personali. Il Comune di Fermo si assicurò così la giurisdizione del castello di Smerillo e nel 1298 impose a Smerillo le istituzioni comunali dandogli la libertà e la cittadinanza fermana. Smerillo, come gli altri comuni soggetti a Fermo, fu abbastanza autonomo, in quanto il Comune di Fermo interveniva solo negli affari di maggiore importanza. Alla fine del 1300 due smerillesi che custodivano la rocca per conto del comune si ribellarono a Fermo e consegnarono Smerillo ai Duchi di Camerino; questi ultimi volevano estendere il loro dominio nella vallata del Tenna e Smerillo godeva di una posizione strategica per conseguire questo scopo. Fermo, però, riuscì a riprendere il controllo del castello. Intanto Smerillo e il territorio circostante furono annessi allo Stato della Chiesa prima e al regno d’Italia poi. Dal punto di vista architettonico Smerillo si doveva presentare con due strutture urbanistiche distinte ma complementari tra loro: la prima (l’attuale “rocca”), dove si trovavano le abitazioni dei signori, e la seconda, dove si trovavano le case del popolo. Lo spazio riservato ai signori era protetto su tre lati da una cinta muraria con delle torri, mentre il quarto lato era privo di fortificazioni in quanto era affacciato sulla rupe. Il borgo dove si trovavano le case dei contadini era privo di fortificazioni e le case erano disposte lungo la via principale che portava alla dimora dei signori (struttura architettonica ancora attuale). Successivamente fu costruita una cinta muraria anche intorno al borgo con due porte di ingresso ancora oggi ben visibili. Attualmente Smerillo si presenta con un abitato piccolo, dalle forme urbane semplici e pulite, in gran parte in pietra. Sulla piazza vi è la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, mentre nella via principale, verso la parte alta del paese, si trova la Chiesa di S. Caterina (XIV sec.) in stile romanico. Resti dell’antico cassero del castello sorgono in vetta al paese. Lembi di mura medioevali si ergono ancora lungo la strada d’accesso ed in altre zone del paese, dove è ancora visibile la Porta Nord.

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

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XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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