Serre (palazzo Ducale)

CENNI STORICI

Il Palazzo Ducale sorge nel sito occupato in epoca medioevale da un castello. Durante la metà del XVI secolo, quando Serre cessò di essere contea di Chiazzo, i de Rossi, divenuti duchi di Serre, stabilirono nel palazzo la loro dimora. La pianta del Palazzo, che ricalca quella del castello medioevale sul quale è stato fondato, si compone di due ali che, unendosi ai muri di cinta urbani, formano un impianto di tipo quadrangolare, con cortile centrale, dove tutt’oggi si conserva un pozzo in pietra. Ascrivibili al XVI secolo sono due portali che danno accesso al palazzo da piazza Cucci n. 2 e da piazza Mazzini. Entrambi in pietra calcarea locale, presentano morivi floreali alla base e all’imposta con l’arco, che reca in chiave l’effigie dei de Rossi.

Risale ad epoca antichissima. L. Alberti già nel 1568 né descriveva gli ambienti. L'impianto dell'edificio è rimasto quello risalente al XVII-XVIII secolo, che trasformò la tipologia cinquecentesca ad L in quella a corte. La torre con colombaia, di base quadrangolare è di epoca normanno-sveva. Ad est la grande torre mastra dominava la Valle del torrente Molino; all'angolo ovest, la torre piccola, denominata torretta, si affacciava sulla Valle del Pozzillo. Il Palazzo Ducale era composto da due ali di fabbricato formanti un angolo retto, che uniti a due muri di cinta costituivano un quadrato nel quale era racchiuso un vasto cortile e al centro un grosso ippocastano. La famiglia del Duca abitava il braccio del palazzo ad ovest prospiciente piazza Mazzini, dalla quale si aveva l'ingresso attraverso il portone principale,ora murato, inquadrato da un portale di pietra, risalente probabilmente al '700, e forse anche al secolo precedente. Su questo ingresso si ergeva una torretta sormontata da una terrazza denominata Belvedere. Un altro ingresso è situato sulla piazzetta E. Cucci. Il piano inferiore era adibito ad alloggio del comandante e dei soldati e per il deposito dei viveri. L'altra ala adibita ad alloggi per le famiglie della servitù e delle guardie, comprendeva la torre, la quale aveva un piano
terreno trasformato in carcere per gli uomini e per le donne. Nel cortile del Palazzo Ducale vi è un pozzo, con una pettorata di pietra dura lavorata, sopra vi sono due colonnette, con arco, sopra cui poggia una statua di Venere ignuda, di marmo bianco, in atto di dormire, con due puttini; ed un'altra piccola Venere in piedi. Scomparsi i puttini e le veneri, rimane intatta la struttura con le sue varie modanature che risente dello stile tardo manieristico, fine sec. XVI, inizi sec. XVII. L'ingresso con la soprastante torre di cui parla l'Alberti e la torre colombaia esistono ancora. Nonostante le modifiche, l'immagine globale del castello è tuttora compatta e coerente.

Bibliografia e Sitografia

Chiara Ingrosso, Architetture del Rinascimento nel territorio di Salerno. Cilento e Vallo di Diano, Aracne editrice 2006, estratto

https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500893985

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Articoli di approfondimento

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XVII sec.

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