Sepino (borgo fortificato di Terravecchia)

CENNI STORICI

«Sorge in posizione strategica sulla valle del Tammaro, sulla omonima altura a quota 953 metri. Da tale posizione si controllano sia il percorso della valle (il tratturo Pescasseroli-Candela) sia la via che dalla valle risale sui monti del Matese. Il circuito delle mura si sviluppa per circa 1500 metri e sfrutta, dove esistente, la difesa naturale costituita da speroni rocciosi e strapiombi. Caratteristica delle mura, non inconsueta per questo tipo di struttura, è la doppia cortina muraria, una esterna più bassa e l'altra arretrata di circa 3 metri rispetto alla prima; tra le due corre un terrapieno utilizzato per il cammino di ronda. Le mura di Terravecchia, espugnate nel 293 a.C. dall'esercito romano guidato dal console Papirio Cursore, si articolano in una doppia muraglia formante un gradone; nonostante questa accortezza tecnica, che avrebbe permesso agli assediati una duplice possibilità difensiva, dal momento che si potevano schierare i soldati in doppia fila, una per ogni gradone, dopo una strenua difesa la città cadde. Stando allo storico romano Tito Livio, in questa occasione i morti furono 7.400, 3.000 i prigionieri. Lungo il percorso sono visibili tre porte di cui quella orientale, detta "postierla del Matese", si apre in corrispondenza della via di accesso dal valico; la seconda è sul lato nord-ovest, la cosidetta "porta dell'Acropoli", dalla quale si usciva per l'approvvigionamento idrico delle tre Fontane. La più importante per funzione e dimensione è quella che si apre nell'angolo est delle mura, la cosiddetta "porta del Tratturo", nella quale sbocca la via proveniente dalla vallata. Delle tre, la "postierla del Matese" è quella meglio conservata, con un'apertura di m. 1,20 e un'altezza di m. 2,50; la copertura è ottenuta con grandi lastroni di pietra disposti in piano. In epoca medievale il sito fu parzialmente rioccupato nella parte più alta dell'area inclusa nelle mura, quella che in origine era l'arx. Il borgo medioevale riutilizzò le mura sannitiche e aggiunse altri tratti; all'interno si distinguono una cisterna, torri, e resti di edifici».

Bibliografia e Sitografia

https://www.iborghiditalia.com/italia/molise/provincia-campobasso/sepino/

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

IX sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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