Sassuolo (palazzo Comunale)

CENNI STORICI

«I recenti interventi di manutenzione operati dall’Amministrazione comunale di Sassuolo all’interno della Residenza Municipale di via Fenuzzi, comprensivi anche del restauro di pregevoli decorazioni pittoriche e di elementi d’arredo, offrono l’occasione per ripercorrere le principali vicende storiche dell’edificio e per compiere alcune riflessioni iconografiche e stilistiche sulle sue pitture murali. Nel Seicento il palazzo apparteneva ai nobili Paltrinieri, illustre famiglia sassolese di cui si ricordano l’architetto Antonio (1654-1717), il poeta e giurista Francesco (m. 1759), il notaio e procuratore Ortensio – citato dal governatore Paolo Brusantini nella sua relazione sullo Stato di Sassuolo del 1603 – e don Alessandro (m. 1722), conte palatino e protonotario apostolico dal 1695, le cui sembianze sarebbero fissate, secondo una condivisibile tradizione, nel Ritratto di prelato dei primi decenni del Settecento, nella Raccolta d’Arte Comunale. Il nucleo più antico della struttura risale almeno alla seconda metà del Cinquecento; risulta edificato, infatti, quando nel 1584 la Confraternita di San Rocco promosse la costruzione della confinante chiesa di Santo Spirito, sconsacrata alla fine del Settecento. Tuttavia è soltanto al 1696, quando il complesso era già stato diviso tra diversi componenti della famiglia, che risalgono le prime testimonianze documentarie, riferite ad interventi presso “la casa di Giovanni Battista Paltrinieri posta accanto alla piazza”. Alcuni anni dopo, è la ricordata Confraternita di San Rocco, presso l’adiacente chiesa di Santo Spirito, ad entrare in possesso dell’edificio a seguito di un lascito testamentario. Divenuto poi residenza della famiglia Prampolini, nel 1749 il complesso fu ceduto alla Comunità di Sassuolo, intenzionata ad acquartierarvi le guardie ducali, che in seguito vi collocò le scuole pubbliche. Conosciuto quindi come “Palazzo delle Scuole”, nel 1773 l’edificio fu destinato ad accogliere il Pretorio, la cui antica sede presso la piazza era stata fortemente ridimensionata a seguito del rifacimento e dell’ampliamento del vicino teatro cittadino, che le aveva sottratto numerosi spazi. Da una perizia di Giuseppe Prampolini, infatti, risulta che nel 1795 il complesso già ospitasse il Monte di Pietà, la Tesoreria, le camere dei Consigli e l’Archivio Pubblico. Cospicui lavori edilizi vennero poi compiuti nel 1854 ad opera dell’ingegnere Giovanni Cionini (1816-1876): oltre al progetto per il rifacimento dello scalone, ne furono presentati altri due: “l’uno dell’alzamento del davanti di detto fabbricato, l’altro dell’alzamento dell’ala interna nel cortile”. ...».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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