Sarno (resti del castello di Arechi II)

CENNI STORICI

La nascita del castello e della città di Sarno determinò la fortificazione del colle su cui essi erano sorti. La cinta muraria, di cui restano ancora notevoli brani, è di forma triangolare, con il fronte che corre sul terrazzo principale di San Matteo (il camminamento delle mura deve corrispondere alla via principale del quartiere) e che doveva essere in parte appoggiato sui resti degli archi dell’acquedotto romano (di cui sembrano scorgersi tracce). In essa si dovevano aprire varie porte; si conserva, presso la torre c.d. "normanna", una delle principali, che collegava la città con il Borgo; un’altra è localizzabile nell’angiporto sotto la chiesa di San Matteo e conduceva verso la Tabellara e Salerno. Ben conservato è il lato sinistro delle mura, con una doppia torre quadrangolare (ritenuta normanna ma forse risalente al sec. XIV) all’inizio e altre torri circolari che si inerpicano lungo il monte fino al castello, un esteso complesso, che oggi si trova tutto allo stato di rudere al sommo della collina del Saro, in un luogo di difficile accesso da cui si controlla tutta la valle e la zona di Episcopio. Fu eretto in età altomedievale insieme ad un piccolo insediamento di abitazioni, che è stato poi abbandonato quando la città si è insediata più a valle. Del nucleo centrale restano le mura perimetrali e la piazza d’armi poco riconoscibile (nel complesso insisteva anche un mulino); poco distanti due torri aragonesi (sec. XV), una isolata e più in alto del castello, detta ‘orsina’ (perché voluta dagli Orsini), l’altra in basso e collegata al castello da un lungo muro, che costituiscono l’ulteriore difesa creata nella parte più sguarnita del complesso, quella verso Nocera, costruite qualche decennio prima del definitivo abbandono della postazione, avvenuto alla fine del ‘400, quando il complesso, che aveva ospitato uno dei maggiori fautori della "congiura dei baroni", il conte di Sarno Francesco Coppola, fu rovinato per ordine del re.

Bibliografia e Sitografia

http://www.lodis.org/sarno13.htm

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EPOCA

VIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

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