SANTOPADRE (mura, torre cilindrica)

CENNI STORICI

«Il nostro itinerario ha come suo punto di partenza la grande piazza esterna alla Porta di Napoli, allargata e rialzata nel 1830. L’antica denominazione di Santopadre come castrum ne sottintende la particolare funzione difensiva. Il centro già in epoca medievale era circondato di mura (ora in parte dirute e inglobate nelle abitazioni), con un’altezza di circa 5 metri e uno spessore di m. 1,70. Sette torrioni semicircolari rafforzavano le mura nei punti più deboli. Due si trovavano a nord presso la Porta d’Abruzzo; un altro, a nord est, è in stato semiruderale: altri quattro sono disposti sul versante sud. Di questi ultimi, due sono addossati agli angoli meridionali della chiesa di San Folco, la principale del paese, e sono stati trasformati uno in campanile e un altro in sacrestia; l’ultimo, più vicino alla porta, dal 1830 fu trasformato in cisterna. Nel punto più alto di Santopadre, a nord, sorge la più alta torre cilindrica. Dalla Porta di Napoli si può visitare Santopadre seguendo un percorso arricchito da scorci pittoreschi e da palazzotti di bell’aspetto. ... Si giunge alla citata torre cilindrica medievale, che presenta molte feritoie e una base leggermente tronco-conica. Attualmente è alta 13 metri ed ha una circonferenza di m. 16. Aveva un tempo più piani; nel primo piano si osservano ancora gli avanzi di una camino. Nella torre si poteva entrare solo con le scale mobili, da una porta-finestra aperta a nord, all’altezza di m. 6,35 dal suolo. Inferiormente vi era una cisterna sotterranea, profonda m. 8, alimentata da un condotto di terracotta. La torre stessa aveva come antemurale un’altra semitorre diruta, posta all’angolo delle mura. Il largo sottoposto alla torre viene chiamato Monteacorte, forse a ricordo di un cortile recintato, da considerare come parte integrante di una piccola rocca. Secondo gli storici locali, la torre di Santopadre faceva parte, con quella di Montenero, di un sistema di comunicazioni visive con Arpino, ma il frazionamento feudale che vi era nel passato rende poco credibile l’attuazione pratica di tale sistema. Nel 1764, in occasione di un’epidemia, la torre fu trasformata in un cimitero. Il sotterraneo fu chiuso con una pietra sepolcrale, mentre l’accesso agli ambienti interni si apriva allora, verosimilmente, attraverso un più comodo passaggio realizzato a piano terra. Dalla torre si ritorna alla Porta di Napoli attraverso vicoli suggestivi, ma in qualche punto minacciati dal cemento».

Bibliografia e Sitografia

http://www.laciociaria.it/comuni/santopadre_visita.htm

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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