SANT’APOLLINARE (torre)

CENNI STORICI

«L'abate di Montecassino, Gisolfo (796-817) fece costruire su di un colle denominato Albianus (il termine deriva dal colore delle greggi che vi pascolavano) una cella dedicata al santo ravennate Apollinare (vescovo e martire) e vi fece impiantare stabilmente alcuni monaci benedettini. Successore di Gisolfo fu l'abate Apollinare che evidenziò particolare attenzione per la cella, che divenne al tempo stesso anche una “curtis” (minuscolo centro amministrativo dei beni ricavati dalla terra). Con il nuovo sistema economico "curtense", in ogni cella si concretizzava la regola benedettina dell'"Ora et Labora". Nacque così il primo nucleo di Sant'Apollinare costituito dalla chiesa, da locali per i monaci e da depositi per i beni prodotti dai coloni. Pochi anni dopo l'insediamento subì devastazioni da parte di saraceni e ungari, tali da dover essere riedificato. Si radunò quindi attorno al sito parte della sparsa popolazione della valle, che si adoperò per fortificare l'abitato. Venne eretto il castello. Una delle torri di quel castello è rimasta intatta e domina la pianura dove il Liri diviene Garigliano. Nell'Alto Medioevo il comune entrò a far parte della Terra di San Benedetto. ...».

Bibliografia e Sitografia

http://www.associazioneseraf.it/associati/scheda_associato.html?cod_associato=33

 

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VIII sec.

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