CENNI STORICI
Sant’Albano Stura è unito a Trinità fino al 1412, anno in cui i due centri diventano proprietà di diversi casati. Sant’Albano è infeudato alla famiglia saviglianese dei Beggiamo e resta sotto il suo controllo per oltre tre secoli. A partire dal 2012 Sant’Albano entra a far parte del Parco Fluviale Gesso e Stura che comprende 10 comuni per una superficie di circa 4500 ha, 60 km di fiume e una popolazione di oltre 90000 abitanti, rappresentando sempre più una cerniera di collegamento tra area montana e pianura. I lavori autostradali della Asti-Cuneo hanno portato alla luce nel territorio di Sant’Albano un complesso archeologico di straordinaria importanza. Nella frazione di Ceriolo, ai margini del terrazzo fluviale sullo Stura è stata rinvenuta la più grande necropoli longobarda in Italia, una tra le principali anche in Europa. Il ritrovamento è eccezionale anche perché più della metà delle sepolture è arricchita di corredi funerari. Gli interessanti reperti rinvenuti sono attualmente allo studio della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, in attesa di essere collocati in un futuro museo a Sant’Albano. Diversi sono gli edifici di interesse storico e architettonico. In fondo al paese, quasi affacciato sullo Stura, sorge il Palazzo Vallauri di impianto cinquecentesco, in cui risiedette Giancarlo, il rettore del Politecnico di Torino. Il Palazzo Vallauri nasce probabilmente come un castrum o castello distrutto nel corso delle guerre franco-imperiali, note come Guerre Italiane. Di impianto cinquecentesco, subì rimaneggiamenti nei secoli successivi. Il Palazzo fu proprietà della famiglia Beggiami fino al 1700, poi passò ai conti Barel. Nella cappella si segnalano, ancora coperti da scialbo, numerosi affreschi di un pittore attivo nel '400 in diverse località cuneesi, chiamato Maestro di Sant'Albano Stura. Nel palazzo risiedette in diversi momenti della sua vita Giancarlo Vallauri (Roma, 1882-Torino 1957) ingegnere, matematico, ammiraglio, docente universitario e rettore del Politecnico di Torino. Pose le premesse per la nascita della prima stazione radio italiana e dell'Istituto Elettrotecnico Galileo Ferraris. Fu anche presidente dell'Eiar, del gruppo Sip, del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Bibliografia e Sitografia
http://castelliere.blogspot.com/2016/12/il-castello-di-venerdi-16-dicembre.html
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