Santa Maria di Castellabate (fraz. di Castellabate, torre Perrotti o Pagliarola, e altre torri)

CENNI STORICI

Sono diverse le torri costiere dislocate su tutto il territorio che fanno parte del sistema difensivo predisposto a Castellabate per avvistare le imbarcazioni saracene che si avvicinavano alla costa con l'intento di depredarla o conquistarla e offrire alle popolazioni locali così una prima difesa da possibili invasori. Tra queste, quella meglio conservata è la torre normanno-aragonese della "Pagliarola" (meglio conosciuta in loco come "Perrotti"), che accorpata a "palazzo Perrotti" domina la Marina Piccola di Santa Maria. L'origine viene fatta risalire nell'epoca medievale, ma è stata ulteriormente potenziata negli anni 1570-71. È costituita da una torre a pianta circolare, circondata da una torre più bassa di epoca successiva. Questa opera aveva il compito di difendere gli scambi commerciali che avvenivano in via Pagliarola grazie alla presenza del porticciolo "U Travierso". Le postazioni di avvistamento più antiche, risalenti al periodo angioino, di cui restano visibili quasi esclusivamente i ruderi, sono la torre costiera duecentesca "di Tresino" (1277), collocata nei pressi di punta Tresino, e quella "di Licosa", contemporanea alla precedente. Nel periodo 1567-69 fu costruita la torre "Cannitiello" detta anche "Mezzatorre", presso Licosa, nel 1569 quella "di Ogliastro" o "di Ogliarola" nella punta di Ogliastro Marina, nel 1570 l'altra di avvistamento, posta sulla collina di Licosa e detta "Torricella" o torre "del Semaforo". Dello stesso periodo, caratterizzato dalla presenza aragonese, è anche la torre "dei Zappini" sempre collocata a Tresino, nei pressi di punta Pagliarola. Alla fine del 1592 risale la realizzazione adiacente alla spiaggia di Casa del Conte della torre "della Marina di Ogliastro", detta anche "dell'Arena" o "delle Ripe Rosse", rientrante nel territorio comunale di Montecorice. Tutte queste postazioni, situate in importanti punti strategici dove poteva essere meglio perlustrato tutto il litorale, comunicavano con segnali di fumo o di fuoco tra loro e con l'abitato sul colle di Castellabate, dove la popolazione nel caso vi fosse l'arrivo di nemici dal mare chiudeva le porte del paese e si rifugiava all'interno del Castello dell'Abate.

Bibliografia e Sitografia

https://www.torreperrotti.it/

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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