San Vito Romano (castello Theodoli)

CENNI STORICI

La costruzione presenta una curiosa struttura a nave, sottolineata dall’alta scarpata che la circonda e che si insinua come una prua verso il corso Mario Theodoli. In questa direzione si affaccia la loggia ad archi, mentre l’ingresso principale è collocato nella parte retrostante, che si affaccia sulla piazza della chiesa di S. Maria de Arce. Si tratta di una struttura complessa, risultato dell’addizione di una serie di corpi di fabbrica via via aggregatisi. Un primo nucleo del Castello di San Vito fu costruito quando, dopo l’invasione dei Saraceni del IX secolo e il saccheggio di Verugine e Vitellia, popolosi centri abitati nelle pianure, gli abitanti di questi si rifugiarono sopra una alta roccia; un grande "scoglio" isolato, "aperto in vari punti da numerose spelonche, sovrastate da un piccolo ripiano su cui oggi domina la chiesa del Patrono”. Su questo scoglio, isolato, imprendibile a causa delle numerose caverne che vi si aprivano, cominciò la ricostruzione di Vitellia e l’edificazione della Rocca, poi progressivamente ampliata. Ai piedi del fortilizio venne costruita la porta del Borgo, che difendeva la cittadina dal lato occidentale. All'influenza dei monaci benedettini di Subiaco si deve poi il mutamento del nome, da Vitellia a San Vito, avvenuto dopo che il feudo fu acquistato dall’Abate Giovanni nel 1091 andando a costituire la “Massa Jubenzana”. Non potendo il Monastero di Subiaco provvedere alla difesa del feudo di San Vito in epoca di continue guerre e predazioni, la popolazione verso la fine del XII secolo si rivolse ai principi Colonna di Genazzano, che divennero quindi signori di San Vito e ne garantirono la protezione delle armi. Stessa sorte toccò alle popolazioni di Ciciliano e Pisoniano.  Con alterne vicende San Vito rimase in mano alla nobile famiglia romana fino al 1563, quando fu venduto ai principi Massimo, che e loro volta lo cedettero ai marchesi Theodoli dieci anni dopo. L'ampliamento della Rocca, già presente sulla spianata in cima al cosiddetto "scoglio” iniziò quindi già dalla fine del Duecento. La tradizione vuole che nel castello di San Vito nacque nel 1365 Oddone Colonna che divenne papa nel 1417 con il nome di Martino V; la stanza in cui vide le luce fu convertito nel XVIII secolo in cappella domestica da Gerolamo Theodoli.

Bibliografia e Sitografia

https://castelliere.blogspot.com/2011/02/il-castello-di-domenica-20-febbraio.html

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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