CENNI STORICI
Sui resti di un tempio pagano, dedicato a Giove dardeggiante - il luogo era tanto alto da attirare i fulmini - e le cui colonne si trovano attualmente presso la Casa Comunale di San Michele in Teverina, esisteva un luogo di preghiera che, ai primi del 1400, venne meglio edificato e costituì un eremo per alcuni frati camaldolesi, che lo detennero fino alla metà del 1550. L'antica famiglia del conte Ottaviano, il quale aveva sposato donna Virginia Baglioni che, a sua volta, era imparentata con i discendenti dei Medici, in lotta con i Monaldeschi di Orvieto, ottenne dalla Camera Apostolica di Roma il feudo di Castel di Piero (antico nome di San Michele in Teverina). Pertanto esercitava il diritto di patronato oltre che sul Convento francescano di Santa Lucia, ivi esistente, anche su questo luogo di preghiera detto "Chiesa di Santa Maria in Capisano". Il conte volle donare alla Congregazione religiosa dei Servi di Maria la suddetta chiesa: questa fu da loro ampliata e al tempo stesso venne realizzata la costruzione di un seminario adiacente per accogliere religiosi e laici. La donazione comprendeva anche tutti i terreni confinanti e fu accettata e sancita dal Padre Maestro Francesco, figlio di Francesco Canetali, Provinciale per il suddetto Ordine della Provincia Romana, assistito anche dal Padre Fanti di Todi e dal Priore Gerolamo Milesi di Castel della Pieve, Priore di Santa Maria della Verità a Viterbo. La famiglia Ottaviano, con la donazione, impose alla Congregazione dei Servi di Maria l'obbligo di tenere per i primi due anni nella Chiesa di Santa Maria in Capisano due frati dello stesso Ordine: in seguito avrebbero dovuto mantenere tanti frati quanti potevano vivere con la rendita della medesima chiesa e dei terreni circostanti. Nel 1652, il papa Innocenzo X decretò la soppressione di tutti i piccoli conventi in Italia perché per la scarsezza delle rendite e il ristretto numero dei religiosi questi divenivano case di dissipazione più che di preghiera; inoltre i conventi di campagna permettevano a molti facinorosi di eludere la giustizia. ... Tale stato sì protrasse fino agli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, precisamente fino al 1922 ... Il terreno e il fabbricato con l'annessa chiesa di Santa Maria, furono ceduti dalla Diocesi alla famiglia Cesari-Bazzichelli che, a sua volta, lo rivendettero nel 1970 alla famiglia Sarra di Roma e da questa passata alla Società Agricola San Michele in Teverina, attualmente proprietaria, che ha riportato il complesso all'antico splendore. ... Con la recente ristrutturazione dell'ex Seminario (ora denominato Castello di Santa Maria) e della Chiesa, gli attuali proprietari hanno ottenuto dalla Curia Arcivescovile di Viterbo l'autorizzazione all'apertura della stessa al culto dei fedeli.
Bibliografia e Sitografia
Castello di San Michele in Teverina - Wikipedia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
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