San Michele di Punta Pagana (fraz. di Rapallo, torre saracena)

CENNI STORICI

«Fra San Michele di Pagana e la spiaggia di Prelo emerge un promontorio coperto di pini marittimi, entro cui si annida una delle poche torri “saracene” liguri non inglobate in abitazioni o svilite da usi impropri. Eretta nella seconda metà del XVI secolo dal Senato della Repubblica di Genova, la Torre, massiccia sentinella in pietra con funzioni di guardia, è un documento di un’epoca, fra XVI e XVII secolo, in cui le coste liguri correvano di continuo pericoli dovuti alle incursioni di navi corsare. Fu proprio uno di questi tragici sbarchi, avvenuto la mattina del 4 luglio 1549 e culminato con la cattura di giovani donne e bambini, a spingere gli abitanti di San Michele a chiedere che il borgo fosse messo in maggiore sicurezza. Il Senato di Genova inviò quindi nel villaggio marinaro il Capitano Gerolamo Roisecco, il quale, colta la gravità della situazione, convinse la repubblica genovese dell’immediata necessità dell’erezione di una torre per l’avvistamento via mare. Un contributo di 600 lire per la realizzazione della Torre fu fissato il 16 maggio 1562 dal podestà rapallese Gerolamo Giustiniani, in accordo con i consiglieri del Quartiere di Olivastro e alcuni patrizi di Genova. Il doge della Repubblica erogò maggiori finanziamenti destinando ai lavori, con un decreto firmato il 22 maggio 1562, i proventi della cancelleria di Rapallo fino all’1 gennaio 1563, rendendo così possibile l’avvio della costruzione della Torre, che si protrasse per circa un anno. Ad opera completata, e nonostante i continui problemi di denaro che accompagnarono le diverse fasi di costruzione, la Torre venne armata di numerosi sistemi difensivi e consegnata alla popolazione sanmichelina, che ebbe così finalmente un poderoso baluardo a tutela della propria sicurezza. La donazione ha offerto al FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano - l’occasione di restaurare la Torre e curare la sopravvivenza delle specie arboree. Il restauro ha ripristinato in copertura la “camera della bombarda” e ha ritrovato il pavimento originario in mattoni posti a coltello; è stato anche avviato il restauro degli intonaci esterni risalenti al Seicento, integrandoli ove necessario».

Bibliografia e Sitografia

http://www.fondoambiente.it/upload/oggetti/Torre_di_Punta_Pagana.pdf

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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