San Martino in Appozzo (fraz. di Sarsina, palazzo baronale del Piano)

CENNI STORICI

Memorie storiche, bellezze paesaggistiche e attività sportive chiamano il turista sulla strada di San Martino-Monteriolo, che all'altezza della fabbrica Vossloh lascia la statale e scende sul Savio, risalendone il versante dentro. A km 3 da Sarsina s'incontra l'antico terrazzo fluviale, lussureggiante di messi e di erbe. Il Piano faceva parte della contea di Massa-Casalecchio, che ebbe proprio qui, nel Cinquecento, un comodo palazzo residenziale, ampliato poi nel Settecento con graziose loggette e adibito oggi a ristorante e albergo. Da un ampio prato alberato si accede al palazzo. Nell'atrio si fanno notare tre botole rotonde, un tempo comunicanti direttamente ai capaci tini delle cantine per il rapido passaggio di uve e mosti. Nelle stanze centrali del pianterreno i camini guardano ancora i bei soffitti a volta rinascimentali, che poggiano su decorative mensoline, illustranti alternativamente il leccio e l'aquila dello stemma gentilizio dei Bernardini. Nelle ali estreme del pianoterra i soffitti (in legno di ciliegio) ricordano, invece, l'ampliamento settecentesco di cui si è fatto cenno. La cappelletta di San Carlo Borromeo, ubicata al pianterreno e comunicante con l'esterno, fu costruita nel 1733 dal conte Ferrante Bernardini della Massa. La tela dell'altare raffigura la Madonna e i santi Carlo e Francesco; è opera del pittore Giuseppe Milani. Il salone del primo piano conserva decorazioni pittoriche barocche, porte dipinte e un grande camino. Ma è la minuscola alcova il vero gioiello dell'edificio per le vivaci figure delle tre scene bibliche affrescate nel 1755 dal pittore cesenate Vincenzo Giovannini: Lot con le due figlie, Tobia che interviene sul padre cieco, Abramo che scaccia Agar. Ancora un motto latino augura con gentile saggezza la "buona notte" e il "buon giorno": Sit nox cum somno - sit sine nocte dies (sia la notte col sonno - sia il giorno senza la notte). L'alcova s'apre sulla loggetta di ponente, dominata a un tiro di schioppo dal primario castello di Casalecchio, che il riminese Martino Bernardini ricevette per meriti di guerra, da Guidubaldo II d'Urbino, unitamente al titolo di conte della Massa e di Casalecchio.

Bibliografia e Sitografia

http://www.sarsinaturismo.it/palazzo-baronale-del-piano

Articoli di approfondimento

CITTÀ

REGIONE

EPOCA

XVIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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