CENNI STORICI
Il paese è situato nell'Alta Valle del Tanagro, al confine con la Basilicata ed è raggiungibile uscendo al casello di Sicignano degli Alburni e Contursi Terme dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, dalla quale dista circa 15 Km. Il luogo dove sorge ora S. Gregorio Magno apparteneva in epoca romana al territorio di Volcei, l'odierna Buccino. Siamo all'interno dell'antica Lucania. Il paese sorge verso la fine dell' XI secolo, come piccolo nucleo abitato da contadini che si erano spostati per mettere a coltura nuovi terreni tant'è che già nell'undicesimo secolo ebbe ufficialmente i Capitoli e gli Statuti. La prima notizia diretta su San Gregorio Magno, accertabile attraverso le fonti documentarie, rimane il privilegio dell'11 novembre 1200 concesso da Papa Innocenzo III all'arcivescovo di Conza Pantaleone, con il quale il pontefice confermava e sanzionava la circoscrizione dell'arcidiocesi elencando tutte le terre, abbazie e chiese in essa comprese. Dai ricostruiti registri della cancelleria angioina risulta che S. Gregorio, seguendo la sorte di molte città e terre demaniali date il feudo da Carlo I ai cavalieri francesi che lo avevano aiutato nella conquista del regno, fu assegnato a Gilles de Blémur. La data della concessione può essere collocata nel periodo compreso fra la fine del 1268 e la metà del 1272. La lunga guerra fra gli Angioini e gli Aragonesi, scoppiata con i Vespri Siciliani del 1282, coinvolse anche S. Gregorio, che fu obbligato a contribuire al vettovagliamento dei soldati del re Carlo con il versamento giornaliero di una salma di frumento e di una di grano. Il Comune si sarebbe in seguito accresciuto per l'emigrazione della popolazione proveniente dal vicino villaggio di San Zaccaria, distrutto nel 1429. Dal 1568 e fino al 1678 i feudatari del paese furono i Caracciolo duchi di Sicignano, legati all'Impero Borbonico. Nel 1700 subentrò, come unico erede della duchessa di Sicignano Ippolita Caracciolo, il pronipote Carlo Tocco, principe di Montemiletto. Gli anni immediatamente successivi videro lo smembramento dell'antico patrimonio feudale: San Gregorio - insieme a Sicignano, S. Licandro e Cardile - fu acquistato dal duca di Cannalonga Giacinto Falletti e da questa famiglia passò per successione nel 1774 a Giuseppe d'Anna, duca di Laviano e ultimo intestatario del feudo, il quale sostenne il marchese Giuseppe Marchione di Valva, cubicato regio, nell'affidamento e nella costruzione della Via del Grano voluta da Ferdinando IV di Borbone (la strada è ancora oggi percorribile).
Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_di_San_Zaccaria
Articoli di approfondimento
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XIII sec.
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