San Giorgio Morgeto (ruderi del castello)

CENNI STORICI

«Il maniero di san Giorgio Morgeto (RC) sorge su un rilievo alle spalle del centro omonimo, dominandolo alla quota 612 m s.l.m. La presenza di più edifici, posti a quote differenziate all'interno di una cinta muraria che li racchiude, pone quesiti ed interrogativi riguardo alla tipologia del complesso e al suo uso a partire dalla data di fondazione. Alcuni dubbi sulla sua edificazione vengono fugati grazie ad un lavoro di ricerca effettuato dallo storico Vincenzo Arena e pubblicato sulla rivista "Taurikano" nel febbraio del 1992. "Solamente con l'instaurarsi della dominazione normanna - scrive Arena - e precisamente dal 1108 si hanno le prime notizie certe sulla fortificazione. Il 9 dicembre di quell'anno infatti, Roberto Burelli, nel confermare le donazione delle terre di Lama, fatte dal Conte Ruggero al convento greco di San Nicolò di Droso ordinava alle autorità dei castelli di S. Giorgio, Burello e Rocca S. Mineo di non molestare i monaci. Tuttavia solo a partire dalla dominazione sveva e nel successivo periodo angioino, che le informazioni si fanno copiose. ...". Oltre a ricoprire il naturale ruolo difensivo, il castello in epoca angioina, ebbe due altre funzioni: custodia delle collette ed anche prigione durante la guerra del vespro; da Nicotera l'11 maggio 1283, Carlo principe di Salerno mandò a custodire nel castello di San Giorgio tre ostaggi ricevuti dalla terra di Tropea. Secondo Arena, il primo castellano di cui si ha notizia è stato Guerriero di Squillace nel 1251. Dal 1270-1271 si succedettero alla carica i castellani Giorgio Lacara e Zaccaria. Questi viene rimosso dall'incarico e sostituito dal francese Nicola de Totavia. Il 1 settembre 1282 la castellania viene affidata a Raimondo Carbonello, mentre alla fine del 1283 la custodia della fortezza venne affidata al giudice fiorentino Aldebrandino de Acquerolo. All'interno il "Mastio", l'edificio più imponente per la difesa e per la residenza, si colloca su un costone di roccia affiorante nel punto più alto del rilievo, cui si giunge dopo aver superato un pendio, lungo il quale insiste un monumento ai caduti con un'ampia scalinata di accesso. I danni prodotti dai terremoti in particolare quello del 1783, e i secoli di abbandono giustificano l'avanzato degrado delle strutture. Questo edificio oggi si presenta su due strutture ma non è da escludere un terzo piano ormai inesistente. Ogni livello è composto da tre ambienti. la cui funzione non è definibile in maniera univoca. Il piano terra ospitò una cisterna mentre al piano superiore la presenza di camini attesta la funzione residenziale dell'edificio. ...».

Bibliografia e Sitografia

http://capofortuna.blogspot.it/2006/08/

Articoli di approfondimento

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.