CENNI STORICI
.Il primo documento storico in cui è citato San Demetrio è la Bolla papale del 1178 che Alessandro III inviò a Pagano, vescovo forconese. Qui compare anche il nome della chiesa di S. Giovanni, che diventa soggetta allillustrissimo e Reverendissimo Capitolo di S. Giovanni in Laterano in Roma. I nomi delle restanti ville, Colle (o Colla), Villa Grande, Chiavantoni (o Caventani o Cavantoni), Collarino (o Collerano), Cardabello (o Caderabello o Cardabollo), Cardamone (o Cardamoni), appariranno solo in documenti successivi, ma quasi sicuramente i sette borghi che componevano l'abitato esistevano già nel XII sec., ben distinte l'una dall'altra. Come attesta lo storico aquilano Bernardino Cirillo nella sua Cronaca aquilana rimata, San Demetrio partecipò, insieme agli altri paesi vicini, alla fondazione della città di L'Aquila, avvenuta tra il 1254-1255. Nel 1423, come riportano anche i resoconti storici del Cirillo, del Fonticulano e dellAntinori, San Demetrio resistette allattacco di Braccio da Montone, che imperversava nella provincia aquilana, conquistando castelli e preparandosi allassedio dellAquila. Nel 1442, il paese ospitò il re Alfonso d'Aragona, il quale, sconfitto il duca di Lorena, in seguito alle guerre tra Angioini e Aragonesi, proprio da qui ordinò la distruzione del castello di Fagnano. Dall'epoca della fondazione dell'Aquila, alla quale S. Demetrio partecipa, e fino al 1529, il borgo è parte integrante del Contado dell'Aquila, città Regia sotto il regime Vicereale Spagnolo, già da tempo instauratosi. ... Un'attenta passeggiata lungo le stradine interne del borgo svela subito al visitatore una storia intensa, fatta di capitani e feudatari, la cui presenza ha lasciato tracce in tutto il centro storico, soprattutto nelle chiese e nei palazzi nobiliari. Posto al centro dell'abitato, Palazzo Cappelli di Torano costituisce uno dei monumenti più caratteristici dell'abitato. L'edificio rivela gli elementi di maggiore interesse nel prospetto sud-ovest, che ripropone temi rinascimentali individuabili nel segmento d'angolo e nel coronamento delle finestre. Appartenuto al duca Arcamone, esso conserva ancora le linee architettoniche di quello che doveva essere un esempio particolare di palazzo-fortezza del XV secolo. Da annoverare anche il Palazzo Dragonetti, in stile barocco e il Palazzo Ducale del duca Arcamone, risalente al Quattrocento.
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