CENNI STORICI
È la prima torre a pianta circolare che si incontri procedendo da Salerno verso Agropoli. Comunemente definita Torre Picentina per via della vicinanza alle sponde del fiume Picentino, viene però ufficialmente definita, nelle fonti ufficiali più antiche, con la denominazione di Vicentino. La torre è sita al limite del comune di Salerno col comune di Pontecagnano, a monte della strada Litoranea che da Salerno conduce ad Agropoli e si configura come una struttura dal tronco conico, su pianta circolare, con otto caditoie e muretto di coronamento. La struttura è attualmente di proprietà privata ma, in quanto bene vincolato e quindi non suscettibile di modifiche, è stata lasciata in uno stato di totale abbandono con il conseguente inesorabile decadimento. Come le altre torri, compresa nel piano del 1563 ed attiva dal 1568 per la guardia del litorale, passato il pericolo delle incursioni turche, fu inizialmente destinata a posto di dogana, ma, come la Torre di Tusciano, fu abbandonata, prima del 1825, a causa della generale insalubrità dei terreni alluvionali di cui è composta la piana del Sele. Ancora oggi la torre conserva il suo carattere di isolamento, essendo contornata da un ampio terreno di pertinenza - chiuso da un cancello, bloccato da ogni genere di materiali di risulta - ma non il suo antico rapporto col mare, dal quale risulta separata non solo dalla strada Litoranea, ma anche da un complesso sportivo sito sulla costa. Con parte delle caditoie, del parapetto di coronamento e della muratura crollate, la torre di Vicentino è ancora parzialmente intonacata all’esterno. Anch’essa non può dirsi rimasta conforme all’origine, a causa delle evidenti manomissioni subìte in epoca recente, che, tuttavia, per la mancanza di documentazione, non possiamo datare con precisione. La manomissione più recente è certamente del secolo scorso e consiste in una sopraelevazione in calcestruzzo armato e mattoni che ne ha deturpato le caratteristiche peculiari e la linea sobria e leggera. Evidente nella muratura uno squarcio di notevole entità, successivamente riparato con una muratura in mattoni, probabilmente causato dall'apertura di un vano di accesso al piano terraneo che originariamente era, anche qui come in tutte le altre torri della piana, del tutto privo di collegamenti con l’esterno. Oggi tale accesso è privo di qualsiasi infisso e per il suo tramite si raggiunge un ambiente che risulta sottoposto al piano di campagna della torre di quasi un metro. Gli orizzontamenti interni sono costituiti da volte emisferiche ed all’interno una scala conduce dal primo livello al terrazzo di copertura, mentre di una scala esterna che conduceva direttamente all’accesso del primo piano si conserva solo parte della base di un piedritto di sostegno. Tale scala esterna, come per le altre torri, fu probabilmente aggiunta solo nel XIX secolo, ma verosimilmente agli inizi del XX era già crollata.
Bibliografia e Sitografia
https://fondoambiente.it/luoghi/torre-picentina-del-capitolo-san-matteo?ldc
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVI sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI