Salerno (Forte La Carnale)

CENNI STORICI

Ubicato presso la foce del fiume Irno, il Forte (o Torrione) la Carnale faceva parte di un sistema difensivo costituito appunto da torri, realizzato alla metà del Cinquecento per difendere la città dalle invasioni saracene. Probabilmente, il Forte prende il nome da una strage di Saraceni verificatasi intorno all’anno 872. Trentamila corsari, approdati a Salerno, la cinsero di duro assedio; già la città stava capitolando per fame, quando la morte improvvisa e accidentale di Abdila, capo degli assalitori, seminò lo scompiglio fra loro. I Salernitani ne approfittarono e assalirono i nemici, trucidandone circa quindicimila. Gli altri, atterriti dalla disfatta e tornati alle loro navi, si dettero alla fuga; ma colpiti da una tempesta presso le Calabrie, perirono tutti. Per la sua posizione strategica, si pensa che la Carnale ospitasse uomini a cavallo con il compito di avvertire la popolazione, in caso di attacchi dal mare. Verso la metà del Seicento, Ippolito da Pastena, il Masaniello salernitano, utilizzò il forte come base di comando per una rivolta contro gli Spagnoli. Vi stabilì anche un presidio di 100 uomini per fronteggiare lo sbarco di truppe francesi, sottraendo Salerno alla capitolazione. Durante la Seconda Guerra mondiale, il forte fu rinforzato con vari "bunker" e dotato di batterie costiere. Subì gravi danni durante lo sbarco alleato del 1943, ovviamente contrastato dai Tedeschi. Recentemente ristrutturato su due livelli, il Forte è utilizzato per mostre ed esposizioni culturali.

Il Forte La Carnale è situato nell’attuale quartiere di Torrione, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria della città. Anche se la fortificazione è stata costruita solo nel XVI secolo, recenti lavori di restauro hanno portato alla luce tracce di tombe del periodo romano e longobardo.

Il suo nome si fa derivare da una strage di saraceni, avvenuta nell’anno 872 d.C., proprio attorno al promontorio su cui sorge ora il forte, ad opera di un gruppo di cavalieri normanni. 

Lo scrittore John Julius Norwich, nel suo "The Normans in Sicily", racconta che, mentre un gruppo di pellegrini normanni di ritorno da Gerusalemme si stava riposando in Salerno, ospiti del duca longobardo Rainulfo, la città fu attaccata dai saraceni. Mentre gli abitanti scappavano e i saraceni indisturbati cominciavano a saccheggiare la città, i guerrieri normanni misero mano alle armi e inflissero una sonora sconfitta ai saccheggiatori. Teatro degli scontri e della carneficina che ne seguì fu proprio il promontorio che ora ospita il Forte “La Carnale”. 

Dalla sua costruzione, la fortificazione ha avuto differenti destinazioni d’uso. Alcuni elementi, come la presenza di ferri nei muri e la particolare posizione rispetto alla città, inducono a pensare che fosse inizialmente una torre cavallare, ospitasse cioè uomini a cavallo che avevano il compito, in caso di attacchi provenienti dal mare, di avvisare la popolazione. 

Nella metà del XVII secolo la fortificazione fu utilizzata da Ippolito da Pastena, conosciuto anche come il Masaniello Salernitano, come base di comando per una rivolta antispagnola. 

La posizione centrale e sopraelevata ne fecero anche una ottima base militare per la guarnigione di Enrico Cospitar che con i suoi 100 uomini, si opponeva allo sbarco delle truppe francesi, e riuscì a salvare Salerno dalla capitolazione. 

Nella fortificazione sono da vedere i bastioni, le mura, il maschio centrale, le celle per i soldati e la terrazza sul mare. Nel corso dell’ultima guerra la Carnale fu munita di batterie costiere con tracce ancora esistenti nei terrazzamenti.

Bibliografia e Sitografia

https://cultura.comune.salerno.it/it/luogo/Forte-La-Carnale

https://storienapoli.it/2021/03/27/forte-la-carnale-salerno-storia/

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XVI sec.

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