Sacile (palazzo Comunale, palazzo Regazzoni-Sacile)

CENNI STORICI

«Palazzo Comunale. Rappresenta uno degli edifici più caratteristici del centro cittadino che meglio si identifica con la storia della città. L'attuale struttura risale in parte al 1483, opera di Donato da Como che ampliò e sopraelevò una precedente "loggia" del Trecento. Alla stessa data sono riconducibili anche le rifiniture pittoriche realizzate dal pittore bergamasco Antonio Zago delle quali rimangono solo alcuni tratti ed un affresco ("La Sacra Famiglia") posto sotto la volta della loggia a fianco. In età comunale lo spazio della loggia era luogo di riunione dei capi famiglia in occasione del pubblico arengo che si teneva il 23 aprile, giorno di San Giorgio. Il palazzo fu poi sede delle adunanze del Consiglio Nobile di Sacile e archivio storico del Collegio Notarile. A partire dalla seconda metà del Cinquecento, il salone centrale del palazzo ospitò le rappresentazioni teatrali di attori dilettanti locali e compagnie di passaggio. Nel 1785 l'edificio fu trasformato, su disegno del veneziano Bianchi, in un vero e proprio teatro: la facciata esterna fu allungata, i balconi furono sostituiti con finestre a pergolo e fu predisposto un granaio per gli archivi. Quando, agli inizi del Novecento, l'attività teatrale cessò, il palazzo fu ristrutturato e adibito a sede del municipio (1930). Sotto la loggia si trovano i busti dei padri della patria (Mazzini, Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II). Nella colonna centrale è scolpito lo stemma dell'allora podestà di Venezia. All'esterno, due lapidi recano rispettivamente il Bollettino della Vittoria (1918) ed i caduti sacilesi nelle guerre risorgimentali. Più sopra si conservano due antichi stemmi della città e l'insegna dei Savoia, la colonnina sull'angolo ricorda una delle tante concessioni relative ai mercati.

Palazzo Ragazzoni-Sacile. Elegante palazzo cinquecentesco, che porta il nome delle ultime famiglie che lo abitarono, è forse l'edificio meglio rappresentativo del passato di Sacile. Fu edificato su un precedete fabbricato quattrocentesco intorno agli anni Settanta del Cinquecento. A volerne la riqualificazione fu l'illustre famiglia dei Ragazzoni, armatori e mercanti veneziani stabilitisi a Sacile per rafforzare le proprie proprietà terriere; il palazzo si configurava non soltanto come lussuosa dimora ma anche come luogo di convoglio delle produzioni e dei commerci. Dell'antico impianto architettonico, oggi resta solo l'elegante nucleo principale, con le sue preziose facciate: quella che dà sul Livenza presenta una pentafora con davanzale all'altezza del piano nobile, mentre la facciata sulla strada evidenzia una trifora e una luminosa quadrifora con balaustre colonnate e fregi di gusto secentesco. Nel cortile d'onore rimangono dodici statue in stucco della scuola di Alessandro Vittoria (1525-1608). All'interno sono conservati gli splendidi affreschi eseguiti a fine '500 dal celebre pittore manierista Francesco Montemezzano, artista della scuola del Veronese. Il suggestivo ciclo pittorico consta di sei grandi scene inserite in pregevoli motivi decorativi e raffiguranti le glorie dei fratelli Giacomo e Placido Ragazzoni, con i sovrani del tempo: Maria Tudor, Filippo II di Spagna, Enrico III di Francia, Maria D'Austria, il Doge Venier e il Gran Visir di Costantinopoli. Adiacente al salone in quella che non era la sua posizione originale, ma frutto di successive riduzioni della struttura del palazzo, si può ammirare una cappella privata, con pregevoli decorazioni a stucco dei primi del Settecento raffiguranti dei putti e motivi floreali».

Bibliografia e Sitografia

http://www.altolivenza.eu/luoghi-da-visitare/ville-castelli/80-palazzo-comunale-sacile - 84-palazzo-ragazzoni-sacile

Articoli di approfondimento

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XV sec.

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