CENNI STORICI
Sull'antico borgo s'innalza superbo il Palazzo Baronale. Inizialmente rocca fortificata ad opera dell'Abbazia di Subiaco, nel corso dei secoli ha subìto ampliamenti e notevoli rifacimenti per opera dei Colonna e delle varie famiglie patrizie di Roma che lo possedettero, in particolare Maffeo Barberini Colonna di Sciarra, Camillo Massimo e Marcantonio Brancaccio. Ingresso con portale gotico e stemma in terracotta dei Massimo, il nucleo più antico è a pianta pentagonale con ampia corte selciata, pozzo marmoreo, mastio merlato nel 1880, finestre bifore, giardino pensile, camere illustrate con paesaggi agresti a tempera. Di particolare rilievo alcuni affreschi cinquecenteschi del ciclo "Giuditta ed Oloferne" conservati nell'ex-cappella. Al suo interno si trova un'ampia Sala Conferenze che ospita durante l'arco dell'anno simposi, conferenze ecc. Il Palazzo aveva due funzioni principali: quella abitativa e di rappresentanza e quella dei servizi e immagazzinamento dei prodotti agricoli con specializzazione delle singole funzioni: conservazione dei cereali, lavorazione del vino e conservazione dell'olio, come dimostrato dalla presenza di granaio, cantina e oliaria. Durante la bella stagione, la corte è protagonista di svariate manifestazioni musicali e teatrali.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
IMMAGINI