Roccavecchia (fraz. di Pratella, resti della rocca Sancti Viti)

CENNI STORICI

Tutto il territorio della cosiddetta di Rocca Vecchia, fino ai secoli centrali del Medioevo, è di pertinenza del Monastero di Santa Maria in Cingla (sito in quello che attualmente è il territorio di Ailano) sorto per opera di Gisulfo II, principe del Ducato beneventano, e dipendente da uno dei maggiori cenobi della Longobardia Minor, vale a dire quello di San Benedetto di Montecassino. Questo tratto della valle del Volturno, fino ad Alife, era caratterizzato da una cospicua presenza di insediamenti come Prata, Vicus Bonelle tra Ailano e Pratella, Santo Stefano nei pressi di Quattroventi, Ailano, forse allora chiamato Volcanu, e naturalmente la grande città di Allifae. Nella documentazione medievale la prima menzione di una Rocca Veteris si rinviene nel 1262 in un regesto cassinese; il documento, dunque, già a partire dall’XI secolo, testimonia la desolazione del sito del monte Cavuto. Il monte dove sorgeva Callifae è citato per di più dal cronista cassinese a partire dal IX secolo e tra il X e il XII secolo, quando viene sottolineata la presenza di un Castellum e di una Ecclesia dedicata a San Vito. Il Castello e l’Ecclesia vengono identificati probabilmente con il castellum e l’ecclesia Sancti Viti, di dominio cassinese, che il cronista del IX secolo ricorda conquistati nell’846-847 dalle bande saracene guidate da Massar, questi al soldo del principe Radelchi di Benevento, dopo la depredazione di Santa Maria in Cingla. La rocca ormai diruta verrà rammentata dalla documentazione cassinese del XII secolo per la presenza di vacces et boves et porci sempre di proprietà dell’abbazia di Santa Maria in Cingla. Di proprietà della chiesa di Santa Maria in Cingla, Rocca Vecchia diruta, menzionata nei documenti anche col nome di Rocca di San Vito dal nome del castellum e dell’ecclesia siti, secondo gli storici sul monte, viene separata dal monastero cinglese (ambedue, però, sempre possedimenti benedettini), di cui aveva fatto parte per circa tre secoli, verso la fine del XIII secolo. Infatti, il 25 maggio del 1275 Bernardo, abate di Monte Cassino, insieme al notaio Abramante, concede la terra di Rocca Vecchia in enfiteusi.

Bibliografia e Sitografia

http://www.comune.pratella.ce.it/c061064/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/2

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Rudere

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.